Ho appena letto (qui) la notizia della morte di Vangelis e mi è venuto il magone. Ho scoperto la sua musica grazie a Nick the Nightfly, che allora trasmetteva da Radio Montecarlo. In quel periodo (se non ricordo male, era il 1994) promuoveva l’album “Voices” e io ne ero rimasta incantata. Ricordo che me lo regalai dopo aver superato bene l’esame di Pedagogia. Quando uscì “Portraits” risuscii a regalarmi anche quello.
La musica di Vangelis ha fatto da colonna sonora a parecchi periodi della mia vita. Sapere che non comporrà più mi rattrista ma ci ha lasciato un repertorio vastissimo di emozioni in musica e quelle non moriranno mai.
Il 10 di questo mese è uscito l’album “The Metallica Blacklist”, un album nato sotto l’egida degli stessi Metallica, che raccoglie una moltitudine di versione dei brani contenuti nel loro celeberrimo “Black album” (che proprio quest’anno compie 30 anni). Questa che segue è la cover che Dave Gahan ha fatto di “Nothing else matters”. Una versione che sembra voler cullare l’anima di chi l’ascolta.
Ringrazio la mia amica CristinaP. per avermi segnalato questa meraviglia. 😊
Fonte: Youtube
“Nothing else matters”
So close, no matter how far Couldn’t be much more from the heart Forever trusting who we are And nothing else matters
Never opened myself this way Life is ours, we live it our way All these words, I don’t just say And nothing else matters
Trust I seek and I find in you Every day for us something new Open mind for a different view And nothing else matters
Never cared for what they do Never cared for what they know But I know
So close, no matter how far It couldn’t be much more from the heart Forever trusting who we are And nothing else matters
Never cared for what they do Never cared for what they know But I know
I never opened myself this way Life is ours, we live it our way All these words, I don’t just say And nothing else matters
Trust I seek and I find in you Every day for us something new Open mind for a different view And nothing else matters
Never cared for what they say Never cared for games they play Never cared for what they do Never cared for what they know And I know, yeah, yeah
So close, no matter how far Couldn’t be much more from the heart Forever trusting who we are No, nothing else matters.
Ieri mi è stato segnalato questo video. O meglio, questa canzone, dietro alla quale si nasconde un’iniziativa benefica. Potrei raccontare io il senso di questa idea ma preferisco riportare le parole che troverete scritte nella descrizione del video:
““FRAGILI (SM)” è un brano scritto ed interpretato dal rapper MAK per KARMIN SHIFF che parla della Sclerosi Multipla, dai problemi fisici ed interiori che può causare, del rapporto con le persone che ti stanno accanto nella malattia e della forza interiore che non deve mancare per cercare di combatterla.
Anche se parla di fragilità, il suo è un chiaro messaggio di forza e coraggio, adatto a tutte le età, a chi è affetto dalla SM e non, a chiunque possa ritrovarsi in situazioni molto difficili.”
Se potete, guardatelo e ascoltatelo. …e se volete, condividetelo.
Fonte: Youtube
“Fragili (SM)”
Tutto cambia da un giorno a l’altro Per te e per chi vive al tuo affianco Momenti, respiri, pensieri, stanco Di parlare in affanno In un lampo la vita peggiora Isolarsi pensi che funziona? Domande e speranze dentro la testa che tuona.
Cosi fragili, ma così forti Da scalare le cime dei monti E a volte capita che scordi i ricordi Senza sapere perchè, senza sapere il perchè
Fragili come le ali di una farfalla Spezzate dal vento, ma che non smette di volare, eh Fragili uniti da una sola speranza Con la forza della gente che non smette di lottare, eh L’aria che vivrò, sarà luce splendente che darò Vivendo insieme i giorni e gli attimi con te
Resto in piedi non cado di sotto La tempesta di pioggia a dirotto Per le vie delle strade la mia selva oscura non mi fa paura l’affronto Passa l’attimo so che vivo Con un malessere complessivo In uno stato palliativo Molto spesso so che incomprensivo
Ma questo non mi fa paura Anzi stimola la mia natura A volte la rabbia si trasforma in furia Sembra che la vita mi baci da Juda Ma ciò non importa ho la mia forza Grazie all’amore di chi mi supporta Fino alla fine tra monti e colline Combatto ogni giorno una guerra coperto di spine
Fragili come le ali di una farfalla Spezzate dal vento, ma che non smette di volare, eh Fragili uniti da una sola speranza Con la forza della gente che non smette di lottare, eh L’aria che vivrò, sarà luce splendente che darò Vivendo insieme i giorni e gli attimi con te
La nostra storia Esperienze diverse, ma della stessa memoria Sarà una sola La forza di rialzarsi e farlo ancora
Fragili come le ali di una farfalla Spezzate dal vento, ma che non smette di volare, eh Fragili uniti da una sola speranza Con la forza della gente che non smette di lottare, eh L’aria che vivrò, sarà luce splendente che darò Vivendo insieme i giorni e gli attimi con te
La Sclerosi multipla non deve riempire la nostra vita Lei non ci può impedire di amare e di essere amati Di dedicarci a noi o a gli altri La vita ha bisogno di consapevolezza, Anche della malattia Sentirsi compresi ci fa sentire meno Fragili.
Ieri mi sono imbattuta in questo video. In realtà è uno spettacolo famoso di Natalino Balasso (mente fina e lingua affilata) che per un’ora e mezza cattura l’attenzione e scatena continue risate.
Se volete fare un favore a voi stessi, guardatelo. Io non ridevo così da tantissimo tempo. 😃
Qualche settimana fa ho visto questa puntata di“Atlantide”.
Consiglio a voi di guardarla…e di farlo fino alla fine perchè vi sono state dette cose molto interessanti e, soprattutto, perché si è cercato di capire come funziona il meccanismo negazionista, che spinge a partire da una cosa stupida come il terrapiattismo e può portare a ‘cred(ul)enze’ (passatemi questo neologismo) ben peggiori con conseguenze che potrebbero sfuggire di mano.
“Il 14 settembre io non autorizzo nessun personale della scuola ad isolare mio figlio se dovesse presentare improvvisamente qualche linea di febbre… Nessun personale sanitario può prelevare mio figlio da scuola in mia assenza traumatizzandolo! Non firmerò nessun foglio di autorizzazione che prevede questo tipo di trattamento… Fino alla maggiore età io genitore sono unico tutore di mio figlio!”.
Sta girando da diversi giorni su pagina e profili personali Facebook una sorta di catena, nata da alcune chat di genitori su Whatsapp, che rappresenterebbe una protesta contro quanto previsto dal protocollo di sicurezza, ovvero l’isolamento e la sottrazione alle famiglie degli studenti con sintomatologia Covid-19.
Tutto questo è una bufala: le linee guida per il ritorno in classe non prevedono nulla del genere, e in ogni caso un post su Facebook non ha alcuna validità per concedere o negare alcun tipo di autorizzazione, segnala La Repubblica.
Al momento il protocollo di sicurezza prevede questo: “In caso di comparsa a scuola in un operatore o in uno studente di sintomi suggestivi di una diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, il CTS sottolinea che la persona interessata dovrà essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto dalla norma vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto”.
Jung definisce il tipo psicologico come ciò “che determina e limita il giudizio dell’uomo”tal che “ogni modo di considerare le cose è necessariamente relativo“, vale a dire influenzato “dal modo con cui l’individuo si rivolge al mondo, il suo rapporto con gli uomini e le cose“.
I tipi psicologici da lui individuati – nel suo saggio intitolato, appunto “Tipi psicologici” – si dividono in 8 tipi fondamentali e corrispondono al modo in cui ogni individuo si rapporta al mondo circostante. Dice Jung:
«Il tipo è un esempio od un modello delcarattere peculiare di una specie o di una collettività. Nel senso più ristretto di questo lavoro, il tipo è un modello caratteristico di un atteggiamento generale, che si manifesta sotto diverse forme individuali. Dei numerosi tipi possibili in questa sede ne ho definiti quattro; essi sono quelli che seguono le quattro funzioni psichiche fondamentali: il pensiero, il sentimento, l’intuizione, la sensazione. Quando un tale atteggiamento è abituale e caratterizza l’individuo, io parlo di tipo psicologico. I tipi basati sulle funzioni fondamentali si possono chiamare: tipo di pensiero (o logico), tipo sentimentale, tipo intuitivo, tipo sensoriale; tutti questi tipi si dividono in razionali e irrazionali. Ai primi appartengono il tipo di pensiero e quello sentimentale; ai secondi il tipo sensoriale e il tipo intuitivo. Infine, le preferenze della libido permettono di distinguere introversi ed estroversi. Tutti i tipi fondamentali possono appartenere ad ambedue le classi, secondo che domini l’introversione o l’estroversione».
Jung arriva, quindi, a ipotizzare l’esistenza di otto tipi psicologici: il tipo pensiero-estroverso, il tipo sentimentale-estroverso, il tipo intuitivo-estroverso, il tipo sensoriale-estroverso, il tipo pensiero-introverso, il tipo sentimentale-introverso, il tipo intuitivo-introverso, il tipo sensoriale-introverso.
Così Jung definisce l’introversione:
«Chiamo introversione il rivolgersi della libido verso l’interno del soggetto. Questo fatto esprime un rapporto negativo del soggetto verso l’oggetto. L’interesse non si dirige verso l’oggetto, ma si ritira e ritorna verso il soggetto stesso. L’uomo introverso pensa, sente e agisce in un modo che mostra chiaramente che è il soggetto a determinare ogni suo atteggiamento, mentre l’oggetto ha solo un’importanza secondaria. L’introversione può avere un carattere intellettuale o affettivo; essa può anche avere come suo carattere distintivo l’intuizione o la sensazione; essa è attiva se il soggetto vuole isolarsi dall’oggetto; è passiva quando il soggetto è incapace di ricondurre sull’oggetto la libido che se ne ritrae. L’introversione abituale è caratteristica del tipo introverso».
Definisce invece così l’estroversione:
«Estroversione significa orientamento della libido verso l’esterno. Chiamoestroverso un rapporto del soggetto con l’oggetto tale che l’interesse soggettivo si muove positivamente versol’oggetto. Nello stato di estroversione si pensa, si sente e si agisce relativamente all’oggetto, in modo evidente e direttamente percettibile, tanto che l’atteggiamento positivo del soggetto riguardo all’oggetto è fuori di dubbio. In un certo senso, è un atto di trasferimento dell’interesse del soggetto nell’oggetto. Se si tratta di un’estroversione del pensiero, il soggetto si pensa in qualche modo nell’oggetto; se si tratta invece di un’estroversione del sentimento, questo compenetrerà l’oggetto come dall’interno. Nello stato di estroversione il soggetto è fortemente ma non esclusivamente condizionato dall’oggetto. L’estroversione è attiva quando è intenzionale, voluta dal soggetto; passiva, al contrario, quando è l’oggetto che l’ottiene con forza, attirando, suo malgrado, l’interesse del soggetto. L’estroversione abituale produce il tipo estroverso»
Sulla classificazione di Jung sopra riportata si basa il cosiddetto Indicatore di personalità di Myers-Briggs– o MBTI (Myers-Briggs Type Indicator).
Questo indicatore fu elaborato da Katharine Cook Briggs e sua figlia Isabel Briggs Myers, durante la seconda guerra mondiale per aiutare le donne, che stavano entrando per la prima volta nel mondo del lavoro per colmare il vuoto lasciato dagli uomini, impegnati in guerra, a capire quali fossero i mestieri più adatti a loro.
Jung propose l’esistenza di due coppie dicotomiche di funzioni cognitive:
la coppia di giudizio o razionale: ragionamento e sentimento
la coppia di percezione o irrazionale: intuizione e sensazione.
Ogni persona esprimerebbe queste funzioni prevalentemente “verso gli altri” (in maniera estro-versa) oppure “verso la sfera interiore” (in maniera intro-versa).
Partendo dalle date le dicotomie estroverso/introverso, ragionamento/sentimento, sensazione/intuizione, la teoria di Jung individua otto possibili archetipi di personalità.
Nell’indicatore di Myers-Briggs aggiunge quarta dicotomia – giudizio / percezione – che individua quale delle funzioni l’individuo utilizza preferibilmente nel suo rapporto col mondo esterno.
Questo indicatore, quindi, arriva ad individuare 16 tipi psicologici.
Le quattro coppie di caratteristiche sono così schematizzate:
Dicotomie:
Estroversione (E) – (I) Introversione
Sensitività (S) – (N) Intuizione
Ragionamento (T) – (F) Sentimento
Giudizio (J) – (P) Percezione
Le lettere fra parentesi fanno riferimento ai corrispondenti termini inglesi:
extraversion / ntroversion,
sensitivity / intuition,
thinking / feeling,
judgment / perception.
I sedici tipi di personalità individuati dall’MBTI sono, quindi:
Io l’ho rifatto a distanza di tempo e ho notato un cambiamento nel mio modo di intendere la mia vita e di gestirla. Può essere uno svago oppure un’informazione utile su se stessi. Questione di scelte… 😉
Questo post risale all’11 gennaio 2013. Quasi due anni prima ero stata operata al cervello a causa di un angioma cavernoso sanguinolento che mi ha quasi fatto perdere l’uso della parola. Sono stata operata da neurochirurghi eccezionali in un ospedale pubblico e ora – a quasi 9 anni di distanza – posso dirmi perfettamente guarita. Un annetto dopo l’intervento, una persona mi ha consigliato il libro di Jill Bolte Taylor“La scoperta del giardino della mente”. Lei – neuroscienziata – racconta la sua esperienza con l’ictus che l’ha colpita quando aveva 37 anni. E’ un libro importante. Per me lo è stato perché, oltre al racconto della disperazione legata alla malattia, contiene un potente messaggio di speranza e positività.
Ne consiglio la lettura a tutti.
Prima copertina
Copertina attuale
Ho postato questo video l’11-1-2013 e come avevo scritto in quel post, nelle parole di Jill Bolte Taylor c’è anche un po’ della mia esperienza personale.
Fonte: Youtube
“Ero in un mondo tra i mondi. Non riuscivo a mettermi in rapporto con nessuno, eppure continuavo a vivere. Ero una stranezza, e non soltanto per chi mi circondava ma, dentro di me, per me stessa.”
– Dr. Jill Bolte Taylor, “La scoperta del giardino della mente-Cosa ho imparato dal mio ictus cerebrale” –