Questa è una delle canzoni sarde che preferisco. E’ stata composta da Tonino Puddu, che per anni è stato direttore del coro Su Nugoresu (trad. Il Nuorese), uno dei cori polifonici maschili più importanti della Sardegna. Tonino Puddu aveva una capacità straordinaria di trasformare la musica in emozioni. Il brano “Ninna nanna” è un classico della tradizione corale sarda e moltissimi cori lo hanno inserito nel proprio repertorio.
Riporto qui sotto il testo e la relativa traduzione.
Ho appena letto (qui) la notizia della morte di Vangelis e mi è venuto il magone. Ho scoperto la sua musica grazie a Nick the Nightfly, che allora trasmetteva da Radio Montecarlo. In quel periodo (se non ricordo male, era il 1994) promuoveva l’album “Voices” e io ne ero rimasta incantata. Ricordo che me lo regalai dopo aver superato bene l’esame di Pedagogia. Quando uscì “Portraits” risuscii a regalarmi anche quello.
La musica di Vangelis ha fatto da colonna sonora a parecchi periodi della mia vita. Sapere che non comporrà più mi rattrista ma ci ha lasciato un repertorio vastissimo di emozioni in musica e quelle non moriranno mai.
I have a tale to tell Sometimes, it gets so hard to hide it well I was not ready for the fall Too blind to see the writing on the wall
A man can tell a thousand lies I’ve learned my lesson well Hope I live to tell the secret I have learned ‘Til then, it will burn inside of me
I know where beauty lives I’ve seen it once, I know the warmth she gives The light that you could never see It shines inside, you can’t take that from me
A man can tell a thousand lies I’ve learned my lesson well Hope I live to tell the secret I have learned ‘Til then, it will burn inside of me
The truth is never far behind You kept it hidden well If I live to tell the secret I knew Then will I ever have the chance again?
If I ran away, I’d never have the strength to go very far How would they hear the beating of my heart? Will it grow cold, the secret that I hide? Will I grow old? How will they hear? When will they learn? How will they know?
A man can tell a thousand lies I’ve learned my lesson well Hope I live to tell the secret I have learned ‘Til then, it will burn inside of me
The truth is never far behind You kept it hidden well If I live to tell the secret I knew Then will I ever have the chance again?
A man can tell a thousand lies I’ve learned my lesson well Hope I live to tell the secret I have learned ‘Til then, it will burn inside of me.
Il 10 di questo mese è uscito l’album “The Metallica Blacklist”, un album nato sotto l’egida degli stessi Metallica, che raccoglie una moltitudine di versione dei brani contenuti nel loro celeberrimo “Black album” (che proprio quest’anno compie 30 anni). Questa che segue è la cover che Dave Gahan ha fatto di “Nothing else matters”. Una versione che sembra voler cullare l’anima di chi l’ascolta.
Ringrazio la mia amica CristinaP. per avermi segnalato questa meraviglia. 😊
Fonte: Youtube
“Nothing else matters”
So close, no matter how far Couldn’t be much more from the heart Forever trusting who we are And nothing else matters
Never opened myself this way Life is ours, we live it our way All these words, I don’t just say And nothing else matters
Trust I seek and I find in you Every day for us something new Open mind for a different view And nothing else matters
Never cared for what they do Never cared for what they know But I know
So close, no matter how far It couldn’t be much more from the heart Forever trusting who we are And nothing else matters
Never cared for what they do Never cared for what they know But I know
I never opened myself this way Life is ours, we live it our way All these words, I don’t just say And nothing else matters
Trust I seek and I find in you Every day for us something new Open mind for a different view And nothing else matters
Never cared for what they say Never cared for games they play Never cared for what they do Never cared for what they know And I know, yeah, yeah
So close, no matter how far Couldn’t be much more from the heart Forever trusting who we are No, nothing else matters.
Ieri mi è stato segnalato questo video. O meglio, questa canzone, dietro alla quale si nasconde un’iniziativa benefica. Potrei raccontare io il senso di questa idea ma preferisco riportare le parole che troverete scritte nella descrizione del video:
““FRAGILI (SM)” è un brano scritto ed interpretato dal rapper MAK per KARMIN SHIFF che parla della Sclerosi Multipla, dai problemi fisici ed interiori che può causare, del rapporto con le persone che ti stanno accanto nella malattia e della forza interiore che non deve mancare per cercare di combatterla.
Anche se parla di fragilità, il suo è un chiaro messaggio di forza e coraggio, adatto a tutte le età, a chi è affetto dalla SM e non, a chiunque possa ritrovarsi in situazioni molto difficili.”
Se potete, guardatelo e ascoltatelo. …e se volete, condividetelo.
Fonte: Youtube
“Fragili (SM)”
Tutto cambia da un giorno a l’altro Per te e per chi vive al tuo affianco Momenti, respiri, pensieri, stanco Di parlare in affanno In un lampo la vita peggiora Isolarsi pensi che funziona? Domande e speranze dentro la testa che tuona.
Cosi fragili, ma così forti Da scalare le cime dei monti E a volte capita che scordi i ricordi Senza sapere perchè, senza sapere il perchè
Fragili come le ali di una farfalla Spezzate dal vento, ma che non smette di volare, eh Fragili uniti da una sola speranza Con la forza della gente che non smette di lottare, eh L’aria che vivrò, sarà luce splendente che darò Vivendo insieme i giorni e gli attimi con te
Resto in piedi non cado di sotto La tempesta di pioggia a dirotto Per le vie delle strade la mia selva oscura non mi fa paura l’affronto Passa l’attimo so che vivo Con un malessere complessivo In uno stato palliativo Molto spesso so che incomprensivo
Ma questo non mi fa paura Anzi stimola la mia natura A volte la rabbia si trasforma in furia Sembra che la vita mi baci da Juda Ma ciò non importa ho la mia forza Grazie all’amore di chi mi supporta Fino alla fine tra monti e colline Combatto ogni giorno una guerra coperto di spine
Fragili come le ali di una farfalla Spezzate dal vento, ma che non smette di volare, eh Fragili uniti da una sola speranza Con la forza della gente che non smette di lottare, eh L’aria che vivrò, sarà luce splendente che darò Vivendo insieme i giorni e gli attimi con te
La nostra storia Esperienze diverse, ma della stessa memoria Sarà una sola La forza di rialzarsi e farlo ancora
Fragili come le ali di una farfalla Spezzate dal vento, ma che non smette di volare, eh Fragili uniti da una sola speranza Con la forza della gente che non smette di lottare, eh L’aria che vivrò, sarà luce splendente che darò Vivendo insieme i giorni e gli attimi con te
La Sclerosi multipla non deve riempire la nostra vita Lei non ci può impedire di amare e di essere amati Di dedicarci a noi o a gli altri La vita ha bisogno di consapevolezza, Anche della malattia Sentirsi compresi ci fa sentire meno Fragili.
Anni fa, ho trovato questo video. Non capivo nessuna delle parole citate in questo mantra ma non riuscivo a smettere di ascoltarlo. mentre riordinavo dei vecchi fogli, ho ritrovato questo titolo. L’ho cercato e ho ritrovato questo video. …E ora lo condivido con voi. Ho anche trovato la traduzione. Direi che mi piace. 🙂
Piccolo avviso: é un video lungo perché è ripetuto 4 volte.
Om Om Om Possa il benessere essere su tutti Possa la pace essere su tutti Possa l’integrità e la tranquillità essere su tutti Possa la felicità e la prosperità essere su tutti Om Pace, Pace, Pace
The Alan Parsons Project(abbreviato APP) è stato un gruppo rock progressivo britannico fondato da Alan Parsonsed Eric Woolfson nel 1975 e attivo fino al 1990, periodo in cui ha pubblicato undici album in studio.
Alan Parsons era un ingegnere del suono presso gli studi della EMI di Abbey Road a Londra dove, nel 1969, collaborò con Geoff Emerick per Abbey Road dei Beatles. In seguito continuò a collaborare con Paul McCartney e negli anni settanta lavorò per i Pink Floyd in Atom Heart Mother e in The Dark Side of the Moon.
Eric Woolfson era un avvocato di professione, cantante e pianista dilettante che aveva composto svariate canzoni per vari gruppi beat negli anni sessanta e, nel decennio successivo, avrebbe lavorato nel management del cantante di disco music Carl Douglas.
Nel 1974 Parsons e Woolfson si incontrarono ed Eric divenne manager di Alan e, insieme, decisero di fondare un gruppo musicale affiancato da un’orchestra diretta da Andrew Powell e con gli altri musicisti e cantanti come session-man. Pur apparendo nei crediti sempre insieme, è probabile che Woolfson fosse il compositore dei brani cantati mentre Parsons si dedicasse ad un brano strumentale per album e alla produzione. Ne è una dimostrazione l’album Freudiana, che avrebbe dovuto essere l’undicesimo album del gruppo, ma che venne pubblicato poi come album solista di Woolfson. Woolfson iniziò dal 1980 a cantare alcuni brani. Altra caratteristica fu quella di usare voci diverse per ogni brano, ricercando ogni volta quella che meglio vi si adattava.
Con tale nucleo hanno collaborato nel corso degli anni molti cantanti professionisti come Lenny Zakatek, David Paton, Chris Rainbow, Gary Brooker e Colin Blunstone. Alan Parsons ha impiegato le cantanti Lesley Duncan (If I Could Change Your Mind) e Clare Torry (Don’t Hold Back), che avevano già collaborato con i Pink Floyd, per farle cantare nell’album Eve, primo lavoro con voci femminili.
L’idea alla base della produzione discografica era il concept album, sviluppata secondo un filo conduttore comune a tutte le canzoni del disco: Tales of Mystery and Imagination – Edgar Allan Poe era sviluppato sui famosi Racconti Straordinari di E.A. Poe; I Robot parte da un racconto di Isaac Asimov per parlare del mondo di domani; Pyramid usa l’antico Egitto per parlare del mondo di ieri visto con gli occhi di oggi, Eve parla del mondo femminile; The Turn of a Friendly Cardè incentrato sul gioco d’azzardo.
Lo schema tipico era costituito da un’introduzione strumentale che sfumava nel primo brano cantato, un brano strumentale come una sorta di ponte all’inizio della seconda facciata dell’LP e un brano finale molto lungo. Non mancano anche introduzioni parlate: l’album di esordio Tales of Mystery and Imagination – Edgar Allan Poe (1976) presenta un’introduzione narrata da Orson Welles. Sebbene tagliata nella prima versione dell’album, la voce di Welles fu ripristinata nella versione su CD uscita nel 1987.
Eye in the Sky (1982) è probabilmente l’album più famoso del gruppo, nonché il più venduto e l’ultimo ad aver ricevuto il disco di platino (dopo I Robot e The Turn of a Friendly Card). L’album contiene tre dei brani più conosciuti della band: Sirius, Eye in the sky e Mammagamma.
Il breve brano strumentale Sirius è stato usato per ben sei stagioni sportive della NBA, negli anni novanta, come sottofondo musicale durante l’ingresso in campo della squadra dei Chicago Bulls. In occasione di UEFA EURO 2012. Questo brano è stato eseguito dopo gli inni nazionali a ogni partita, nei minuti che precedevano il calcio d’inizio. La traccia che dà il nome all’album, cantata da Eric Woolfson, è arrivata al terzo posto sulla classifica di Billboard ed è tuttora un brano che ottiene numerosi passaggi radiofonici. Parsons disse della canzone «…Odiavo questa canzone quando abbiamo cominciato a registrarla — Ero pronto ad escluderla del tutto. Poi abbiamo trovato il ritmo ipnotico delle chitarre e tutto è andato a posto.»
Mammagamma è un’altra composizione strumentale, suonata quasi interamente da un Fairlight CMI.
La separazione artistica tra Parsons e Woolfson avvenne nel 1990, quando il loro ultimo progetto dal titolo Freudiana fu oggetto di controversia riguardo alla sua destinazione: Woolfson voleva trarne un musical, Parsons era contrario ed era favorevole alla pubblicazione di un album classico. Il disco uscì ugualmente, sebbene non venne accreditato ufficialmente come un album del gruppo Alan Parsons Project.
Dopo la separazione Parsons realizzò altri album (senza il nome “Project” data la separazione da Woolfson) e iniziò ad eseguire dal vivo il materiale del Project e da solista con una formazione che è variata nel tempo, generalmente denominata “Alan Parsons Live Project”.
Nel 2006 uscì in Italia la tripla raccolta Days Are Numbers. In altri paesi questo Very Best venne pubblicato in edizione singolo, doppio o triplo CD e con titoli differenti. Fra il 2007 ed il 2008, nel corso della stessa operazione discografica, tutti gli album del Project vennero pubblicati in nuove edizioni, rimasterizzate da Parsons con artwork particolarmente curato, foto inedite, riconoscimenti brano per brano, note di commento e soprattutto con l’aggiunta di numerose bonus track inedite tratte dagli archivi di Woolfson e Parsons. Unica pecca di queste nuove edizioni fu la totale scomparsa dei lyrics, i testi completi delle canzoni.
Nel 2009 venne pubblicato The Alan Parsons Project That Never Was, un album solista di Eric Woolfson costituito di brani rimasti inediti, scritti dal compositore scozzese per il gruppo, ma mai inseriti in album ufficiali. Alcuni pezzi vennero proposti nei musical e nei CD della produzione solista di Woolfson. Il 2 dicembre dello stesso anno Eric Woolfson morì a causa di un tumore. Alan Parsons rivelò di essere stato a conoscenza della malattia del suo partner nel gruppo e di aver tenuto il più stretto riserbo sulla notizia, per volontà dello stesso Woolfson.
“In recent times, there is no one at all who can approach Antonio Gaudi. He started a new cathedral, in Barcelona, it is called La Sagrada Familia or the Holy Family… The sad thing is they could try to finish it, but I don’t think they will do it.” (fonte: qui)