Monografie musicali – Alan Parsons Project

The Alan Parsons Project (abbreviato APP) è stato un gruppo rock progressivo britannico fondato da Alan Parsons ed Eric Woolfson nel 1975 e attivo fino al 1990, periodo in cui ha pubblicato undici album in studio.

Alan Parsons era un ingegnere del suono presso gli studi della EMI di Abbey Road a Londra dove, nel 1969, collaborò con Geoff Emerick per Abbey Road dei Beatles. In seguito continuò a collaborare con Paul McCartney e negli anni settanta lavorò per i Pink Floyd in Atom Heart Mother e in The Dark Side of the Moon.

Eric Woolfson era un avvocato di professione, cantante e pianista dilettante che aveva composto svariate canzoni per vari gruppi beat negli anni sessanta e, nel decennio successivo, avrebbe lavorato nel management del cantante di disco music Carl Douglas.

Nel 1974 Parsons e Woolfson si incontrarono ed Eric divenne manager di Alan e, insieme, decisero di fondare un gruppo musicale affiancato da un’orchestra diretta da Andrew Powell e con gli altri musicisti e cantanti come session-man. Pur apparendo nei crediti sempre insieme, è probabile che Woolfson fosse il compositore dei brani cantati mentre Parsons si dedicasse ad un brano strumentale per album e alla produzione. Ne è una dimostrazione l’album Freudiana, che avrebbe dovuto essere l’undicesimo album del gruppo, ma che venne pubblicato poi come album solista di Woolfson. Woolfson iniziò dal 1980 a cantare alcuni brani. Altra caratteristica fu quella di usare voci diverse per ogni brano, ricercando ogni volta quella che meglio vi si adattava.

Con tale nucleo hanno collaborato nel corso degli anni molti cantanti professionisti come Lenny Zakatek, David Paton, Chris Rainbow, Gary Brooker e Colin Blunstone. Alan Parsons ha impiegato le cantanti Lesley Duncan (If I Could Change Your Mind) e Clare Torry (Don’t Hold Back), che avevano già collaborato con i Pink Floyd, per farle cantare nell’album Eve, primo lavoro con voci femminili.

L’idea alla base della produzione discografica era il concept album, sviluppata secondo un filo conduttore comune a tutte le canzoni del disco: Tales of Mystery and Imagination – Edgar Allan Poe era sviluppato sui famosi Racconti Straordinari di E.A. Poe; I Robot parte da un racconto di Isaac Asimov per parlare del mondo di domani; Pyramid usa l’antico Egitto per parlare del mondo di ieri visto con gli occhi di oggi, Eve parla del mondo femminile; The Turn of a Friendly Card è incentrato sul gioco d’azzardo.

Lo schema tipico era costituito da un’introduzione strumentale che sfumava nel primo brano cantato, un brano strumentale come una sorta di ponte all’inizio della seconda facciata dell’LP e un brano finale molto lungo. Non mancano anche introduzioni parlate: l’album di esordio Tales of Mystery and Imagination – Edgar Allan Poe (1976) presenta un’introduzione narrata da Orson Welles. Sebbene tagliata nella prima versione dell’album, la voce di Welles fu ripristinata nella versione su CD uscita nel 1987.

Eye in the Sky (1982) è probabilmente l’album più famoso del gruppo, nonché il più venduto e l’ultimo ad aver ricevuto il disco di platino (dopo I Robot e The Turn of a Friendly Card). L’album contiene tre dei brani più conosciuti della band: SiriusEye in the sky e Mammagamma.

Il breve brano strumentale Sirius è stato usato per ben sei stagioni sportive della NBA, negli anni novanta, come sottofondo musicale durante l’ingresso in campo della squadra dei Chicago Bulls. In occasione di UEFA EURO 2012. Questo brano è stato eseguito dopo gli inni nazionali a ogni partita, nei minuti che precedevano il calcio d’inizio. La traccia che dà il nome all’album, cantata da Eric Woolfson, è arrivata al terzo posto sulla classifica di Billboard ed è tuttora un brano che ottiene numerosi passaggi radiofonici. Parsons disse della canzone «…Odiavo questa canzone quando abbiamo cominciato a registrarla — Ero pronto ad escluderla del tutto. Poi abbiamo trovato il ritmo ipnotico delle chitarre e tutto è andato a posto.»

Mammagamma è un’altra composizione strumentale, suonata quasi interamente da un Fairlight CMI.

Ad Eye in the Sky fecero seguito diversi album di successo: Ammonia Avenue (1983), Vulture Culture (1985), Stereotomy (1985) e Gaudi (1987).

La separazione artistica tra Parsons e Woolfson avvenne nel 1990, quando il loro ultimo progetto dal titolo Freudiana fu oggetto di controversia riguardo alla sua destinazione: Woolfson voleva trarne un musical, Parsons era contrario ed era favorevole alla pubblicazione di un album classico. Il disco uscì ugualmente, sebbene non venne accreditato ufficialmente come un album del gruppo Alan Parsons Project.

Woolfson ne trasse effettivamente un musical. In seguito scrisse altri musical che attinsero in parte da album del Project: Gaudi (dall’ultimo album ufficiale del gruppo), Gambler (basato sull’album The Turn of a Friendly Card e contenente anche le hit Eye in the Sky e Limelight tratte da altri album) e Poe: More Tales of Mystery and Imagination (sequel del primo album del Project: Tales of Mystery and Imagination – Edgar Allan Poe).

Dopo la separazione Parsons realizzò altri album (senza il nome “Project” data la separazione da Woolfson) e iniziò ad eseguire dal vivo il materiale del Project e da solista con una formazione che è variata nel tempo, generalmente denominata “Alan Parsons Live Project”.

Nel 2006 uscì in Italia la tripla raccolta Days Are Numbers. In altri paesi questo Very Best venne pubblicato in edizione singolo, doppio o triplo CD e con titoli differenti. Fra il 2007 ed il 2008, nel corso della stessa operazione discografica, tutti gli album del Project vennero pubblicati in nuove edizioni, rimasterizzate da Parsons con artwork particolarmente curato, foto inedite, riconoscimenti brano per brano, note di commento e soprattutto con l’aggiunta di numerose bonus track inedite tratte dagli archivi di Woolfson e Parsons. Unica pecca di queste nuove edizioni fu la totale scomparsa dei lyrics, i testi completi delle canzoni.

Nel 2009 venne pubblicato The Alan Parsons Project That Never Was, un album solista di Eric Woolfson costituito di brani rimasti inediti, scritti dal compositore scozzese per il gruppo, ma mai inseriti in album ufficiali. Alcuni pezzi vennero proposti nei musical e nei CD della produzione solista di Woolfson. Il 2 dicembre dello stesso anno Eric Woolfson morì a causa di un tumore. Alan Parsons rivelò di essere stato a conoscenza della malattia del suo partner nel gruppo e di aver tenuto il più stretto riserbo sulla notizia, per volontà dello stesso Woolfson.

Il 1º aprile 2014 venne pubblicato The Complete Albums Collection. Questa pubblicazione include tutti i 10 album originali per la prima volta in un solo box set, con l’album di debutto del 1976 Tales of Mystery and Imagination – Edgar Allan Poe e un undicesimo disco The Sicilian Defence, che sarebbe stato il quarto album pubblicato per la Arista Records, intorno al 1979/1980, ma che rimase inedito e mai ascoltato.


Da https://it.wikipedia.org/wiki/The_Alan_Parsons_Project

📎 Come sempre, per i testi bisogna cliccare sui titoli dei brani che vedete sopra i video.


Silence and I

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Ammonia Avenue

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Old and wise

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Nothing left to lose

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Mammagamma

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Games people play

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La Sagrada Familia

Voiceover:

“In recent times, there is no one at all who can approach Antonio Gaudi. He started a new cathedral, in Barcelona, it is called La Sagrada Familia or the Holy Family… The sad thing is they could try to finish it, but I don’t think they will do it.” (fonte: qui)

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Too late

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Blown by the wind

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One day to fly

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Freudiana

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Monografia musicale – Cat Stevens

Figlio di padre greco-cipriota (Stavros Georgiou) e madre svedese (Ingrid Wickman), cresce a Shaftesbury Avenue, nel quartiere di Soho a Londra, sopra il ristorante di proprietà del padre dove veniva spesso suonata musica popolare greca, dalla quale verrà influenzato. Per un breve periodo della sua infanzia si sposta con la madre a Gävle in Svezia, dove impara i primi rudimenti della pittura dallo zio Hugo. Ciò influenzerà la carriera artistica del futuro Cat Stevens, spesso autore delle copertine dei propri album.

All’inizio della sua carriera musicale, Georgiou adotta il nome Cat Stevens dopo che un’amica gli fa notare che i suoi sembrano gli occhi di un gatto.

Siamo in pieno periodo Swinging London, e Stevens incarna in pieno lo stereotipo del cantante pop commerciale dell’epoca, un’immagine dalla quale egli si distanzierà notevolmente negli anni a seguire. Dopo i primi due album Matthew & Son e New Masters, che ottengono un tiepido successo soprattutto grazie a qualche singolo come I Love My Dog, Stevens si ammala gravemente di tubercolosi e passa un certo periodo in un sanatorio di Midhurst, nella campagna del Regno Unito. Qui comincia a riflettere sul proprio futuro, sulla propria carriera (cambia casa discografica), sul proprio stile di vita, decidendo di operare un drastico cambiamento anche a partire dall’immagine: capelli più lunghi, barba e abiti più informali.

Il periodo lontano dalle scene lascia il segno e nel giro di due anni (1970 e 1971) dà alle stampe Mona Bone Jakon, Tea for the Tillerman e Teaser and the Firecat, che lo faranno diventare famoso in tutto il mondo: Lady D’Arbanville che arriva prima in Francia per quattro settimane, seconda nei Paesi Bassi ed ottava nel Regno Unito, Wild World, Father and Son, Morning Has Broken, Moonshadow, Peace Train tra le più celebri. Da segnalare la presenza tra i musicisti di artisti come Peter Gabriel (flauto in Katmandu) e Rick Wakeman, all’epoca quasi sconosciuti ai più.

Lo stile musicale che ne esce fuori è quello che contraddistinguerà Cat Stevens per tutta la sua carriera: chitarre acustiche in primo piano, sonorità delicate, richiami alla tradizione greca, testi a metà strada tra la canzone d’amore ed il misticismo, il tutto condito dalla calda vocalità dello stesso Stevens. In questo periodo partecipa alla colonna sonora del film Harold e Maude, con brani già editi e i due inediti Don’t Be Shy e If You Want to Sing Out, Sing Out. Gli album successivi Catch Bull at Four, Foreigner, Buddha and the Chocolate Box e Numbers abbandonano in parte lo stile acustico per soluzioni sperimentali più elettriche.

Decisivo è in tal senso l’ingresso, nel gruppo di musicisti che accompagna Stevens, del tastierista Jean Roussell. Tra i brani di maggior successo di tali album vi sono Sitting, The Hurt e Oh Very Young. Nel frattempo Stevens intraprende una serie di tour intorno al mondo e arriverà a vendere oltre quaranta milioni di dischi. Il suo unico concerto in Italia si tiene a Roma nel 1974. Si trasferisce successivamente in Brasile per motivi di tasse, e comincia ad avvicinarsi a tematiche prettamente religiose. Nel 1976 suo fratello, di ritorno da un viaggio a Gerusalemme, gli regala una copia del Corano: quest’avvenimento segnerà la vita del cantautore.

Nel 1977, dopo aver rischiato di morire annegato a Malibù, secondo un aneddoto da lui stesso citato più volte, Stevens si converte all’Islam adottando il nome Yusuf Islam. Incide ancora Izitso e Back to Earth dopodiché si ritira completamente dalle scene e diventa un membro eminente della comunità musulmana di Londra, aprendo anche la Islamia Primary School, una scuola nel nord della capitale britannica. Balza agli onori delle cronache nel 1989, quando apparentemente appoggia la fatwā lanciata contro lo scrittore Salman Rushdie per i suoi I versi satanici. In realtà Islam, il quale si trovava al Kingston Polytechnic di Londra per un incontro con gli studenti, si era limitato a spiegare il perché di quella condanna da parte del mondo musulmano, senza mai invocare direttamente alcuna sanzione, precisando successivamente che non avrebbe appoggiato la richiesta dell’ayatollah Khomeini in quanto lesiva della legislazione britannica. Questa controversia comunque gli avrebbe causato l’ostracismo di gran parte del mondo musicale per lungo tempo.

Nel 2004 Islam è di nuovo nell’occhio del ciclone quando gli viene negato l’ingresso negli USA perché il suo nome è nella lista degli indesiderati dopo gli eventi dell’11 settembre 2001. Il cantautore si trovava su un volo Londra-Washington, quando all’improvviso l’aeroplano viene dirottato in un altro aeroporto e Islam viene trattenuto e fatto tornare indietro. Il caso fa mobilitare anche l’allora Ministro degli Esteri del Regno Unito Jack Straw in difesa del cantante. Yusuf Islam vive tuttora a Londra con sua moglie e i suoi cinque figli. Ha fondato associazioni benefiche come Muslim Aid e Small Kindness per assistere le vittime della carestia in Africa. Inoltre, il cantante ha donato parte delle royalties del suo Box Set statunitense del 2001 al fondo per le vittime degli attentati dell’11 settembre 2001.

Tornato a calcare le scene, collaborando di nuovo con Peter Gabriel in occasione di un concerto in onore di Nelson Mandela a Johannesburg nel 2013, duettando con Ronan Keating il brano Father and Son, nel 2006 ha pubblicato l’album An Other Cup. Nel 2007 pubblica un DVD live, Yusuf’s Cafè Session, registrato durante un concerto tenuto al Porchester Hall di Londra, mentre nel 2009 esce il suo album Roadsinger, per il quale nel 2011 si è esibito in un tour europeo. Nel 2012 ha scritto, sceneggiato e prodotto un suo musical, denominato Moonshadow, in world première a Melbourne, con 58 appuntamenti in Australia: il tour europeo è ancora da definire. Nel 2014 partecipa come ospite alla serata iniziale del Festival di Sanremo dove propone Peace Train, Maybe There´s a World (con citazione di All You Need Is Love dei Beatles) e Father and Son e annuncia il suo prossimo album, in fase di ultimazione. Nel 2014 esce il suo ultimo album Tell ‘Em I’m Gone, metà cover e metà scritte da lui, accompagnato dal nuovo tour Peace train… late again tour con un’unica data italiana al Mediolanum Forum.

Il 15 settembre 2017 pubblica il nuovo album The Laughing Apple, edito dalla Decca, con dieci tracce nuove ed il riarrangiamento di una vecchia canzone, Blackness of the Night.

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Cat_Stevens



Father and son

Fonte: Youtube

Sitting

Fonte: Youtube

Katmandu

Fonte: Youtbe

Lady D’Arbanville

Fonte: Youtube

Wild world

Fonte: Yoube

The first cut is the deepest

Fonte: Youtube

Peace train

Fonte: Youtube

Moonshadow

Fonte: Youtube

Sad Lisa

Fonte: Youtube

Can’t keep it in

Fonte: Youtube


Monografia musicale – Survivor

Survivor  sono un gruppo hard rock statunitense fondato nel 1978 a Chicago per mano di Jim Peterik e Frankie Sullivan.

La band raggiunse l’apice nel successo negli Stati Uniti negli anni ottanta grazie alle sonorità AOR e a singoli come Eye of the Tiger, colonna sonora del film Rocky III e numero 1 per 6 settimane nelle classifiche del 1982, Burning Heart (US numero 2) colonna sonora del film Rocky IVThe Search Is Over (US numero 4), High on You (US numero 8) e I Can’t Hold Back (US numero 13). Negli anni a seguire la band perse popolarità e si sciolse nel 1990 per poi riformarsi nel 1992. La band è attiva ancora tutt’oggi avendo però subito molti cambi di formazione, e l’unico membro della band che non ha mai perso neanche un concerto dei Survivor, e quindi unico membro della formazione originale è il chitarrista Frankie Sullivan.

Nel 1978 i membri dei Survivor Jim Peterik, Gary Smith e Dennis Johnson facevano parte di un gruppo chiamato The Jim Peterik Band, precedentemente Jim aveva inciso un album solista chiamato Don’t Fight the Feeling nel 1976. Nel 1978 Jim contattò il chitarrista Frankie Sullivan e il cantante Dave Bickler e cambiò il nome della band in Survivor. Per tutto quell’anno la band si esibì in locali, come ad esempio l’Haymakes Club di Chicago, di cui è possibile trovare una registrazione bootleg. Dopo aver passato un anno intero girando per locali la band nel 1979 ottenne un contratto discografico con la Atlantic Records e registrò il suo primo album, l’omonimo Survivor, un album caratterizzato da un sound hard rock settantiano con anche influenze progressive rock, che però non riuscì ad arrivare nella Top 40, singoli estratti furono Somewhere In America (divenuta ormai una hit a Chicago) e Rebel Girl (che non comparve sull’album, ma fu aggiunta come traccia nella riedizione dell’album nel 2010). Per l’album fu incisa anche la traccia Rockin’ into the Night che fu però accantonata, perché giudicata troppo southern dal produttore della band Ron Nevison, la canzone allora fu donata ai 38 Special che fecero del pezzo uno dei loro più grandi successi. Nel 1980 Gary Smith e Dennis Johnson abbandonarono la band e furono rimpiazzati dal bassista Stephan Ellis e dal batterista Marc Droubay. Con la formazione al completo, i Survivor incisero il loro secondo album Premonition che uscì nel 1981. L’album presentava sonorità più vicine all’AOR, genere nato in quegli anni, e si piazzò ottantaduesimo nella Billboard 200. I singoli estratti dall’album furono la trascinatrice hit dell’album Poor Man’s Son e la ballad Summer Nights (la quale affermò Bickler come cantante). Grazie a quest’album la band riuscì a farsi conoscere al grande pubblico.

(…)

Nel 1984 la band prese parte alla colonna sonora del film Karate Kid – Per vincere domani con il brano The Moment Of Truth che ottenne un buon successo commerciale e anticipò il nuovo lavoro Vital Signs. Con questo album la band tornò al successo, riuscendo quasi ad eguagliare quello di Eye of the Tiger, esso infatti si piazzò sedicesimo nella Billboard 200. Nell’album sono contenuti brani poi divenuti i cavalli di battaglia del gruppo, partendo dai singoli The Search Is OverI Can’t Hold BackHigh On You e First Night (uscito nel settembre 1985), fino ai brani diventati fissi nella scaletta dei tour successivi come Broken Promises Popolar Girl. Nel 1985 la band registrò anche Burning Heart, per la colonna sonora del film Rocky IV, nella storia del complesso il secondo singolo meglio piazzato nella billboard. il 1984 e il 1985 segnarono la ripresa commerciale. Dal tour del 1985, svolto insieme a Bryan Adams, fu tratto anche un album dal vivo Live in Tokyo, distribuito in CD e VHS, e ad oggi unico live reso edito dalla band. Nel 1986 fu pubblicato il sesto album When Seconds Count. Il disco ebbe un buon successo, infatti si piazzò quarantanovesimo nella Billboard 200, trascinato dal singolo Is This Love, nono nella Billboard Hot 100 nel tardo 1987. Altri singoli furono How Much Love e la ballad Man Against The World. Durante il tour di sostegno a When Seconds Count, Stephan Ellis soffrì di un’ulcera gastrica, che prima lo costrinse a farsi sostituire per un paio di date dal roadie del gruppo Rocko Reedy, e poi a lasciare la band. Alla fine del tour anche Marc Droubay uscì dal gruppo, scontento delle sonorità più Pop a cui il complesso si era avvicinato. A sostituire la sezione ritmica uscente, entrarono il batterista Mickey Curry e il bassista Bill Syniar con cui la band cominciò le registrazioni di Too Hot to Sleep, un album, ironia della sorte, con cui il gruppo tornò a sonorità più Rock. Tuttavia le vendite furono scarse e l’album fece addirittura peggio di Caught in the Game (centottantasettesimo nella Billboard 200). Singoli estratti dall’album furono Didn’t Know It Was Love e Across The Miles. Di questo periodo sono documentate un paio di apparizioni dal vivo, di cui un’apertura per i Cheap Trick in una delle date del The Flame Tour of North America, con Synar al basso e Kyle Woodring alla batteria. Nel 1990, reduci dall’insuccesso dell’ultimo album, Frankie Sullivan, Jimi Jamison e Jim Peterik annunciarono uno scioglimento della band a tempo indeterminato.

Dopo lo scioglimento, Jamison incominciò la carriera solista, suonando in tour alcuni brani dei Survivor con vari musicisti locali. Nel 1991 uscì il suo primo album When Love Comes Down e nel 1992 girò vari paesi dell’America sotto il nome Survivor Jimi Jamison’s Survivor. Sullivan contattò il management di Jamison e chiese di essere inserito nel tour, prendendo così parte a otto date su dieci per poi lasciare la formazione. Nel tardo 1992 la band decise di riunirsi, il progetto era far uscire un greatest hits con due nuove canzoni all’interno. Inizialmente Sullivan, Peterik e Jamison si riunirono per realizzare questo progetto, ma dopo l’interruzione dei colloqui sul contratto, Jamison uscì dalla band, tornando in tour di nuovo col nome Jimi Jamison’s Survivor. Peterik e Sullivan allora decisero di riunirsi col cantante originale Dave Bickler, con il quale incisero le due nuove canzoni per il greatest hits, ovvero You Know Who You Are e Hungry Years, e partirono per un tour mondiale, di nuovo con Bill Syniar e Kyle Woodring. Nel tardo 1993 Syniar abbandonò la band e al suo posto entrò il bassista Klem Hayes, nel frattempo Peterik e Sullivan fecero causa a Jimi Jamison per l’utilizzo del nome Survivor che egli continuava ad usare in tour. Dal 1993 al 1996 la band incise alcuni brani (che tutt’oggi fanno parte di un bootleg chiamato Fire Makes Steel), ma non riuscì ad ottenere un contratto discografico per i problemi legali sul nome. Nel 1994 Hayes uscì dal gruppo e al suo posto entrò il bassista Randy Riley che però rimase solo fino al 1995, fu quindi rimpiazzato da Billy Ozzello che rimase fino al 1996. Nel 1996 i rapporti artistici e personali tra Sullivan e Peterick divennero tesi, e quest’ultimo decise di lasciare la band, la sua ultima esibizione con i Survivor fu il 3 luglio di quell’anno alla festa The Eye in the Sky nell’Illinois. Dopo l’abbandono, Peterik riformò i The Ides of March, attivi durante gli anni 70, e formò un nuovo progetto, i Pride of Lions. Al suo posto nel gruppo entrò il tastierista Chris Groove. Nel frattempo tornarono anche Stephan Ellis e Marc Droubay, ma Ellis lasciò nel 1999, sostituito inizialmente da Gordon Patriarca, e definitivamente da Billy Ozzello. La band continuò a registrare demo per un contratto discografico, di questo periodo sono una nuova versione di Rebel Girl intitolata Rebel Girl ’98 e un brano pensato per un ipotetico album solista di Sullivan chiamato Lies.

All’inizio del 2000 Dave Bickler fu licenziato, e Sullivan, ormai riappacificatosi con Jamison, lo riprese come cantante. Con Jamison di nuovo in formazione la band cominciò a registrare materiale per un nuovo album. Sullivan registrò anche un brano con Peterik chiamato Velocized che appare nella colonna sonora del film Driven con Sylvester Stallone. Poco dopo la band minacciò di citare in tribunale la CBS che aveva usato il marchio Survivor per un reality show. Nel 2003 Randy Riley sostituì Billy Ozzello al basso. Nel 2004 la band realizzò uno spot per la Starbucks, per il lancio promozionale su mercato dello Starbucks Double Shot, in cui essa insegue un uomo di nome Glen, mentre va al lavoro, cantando una versione con testo modificato di Eye Of The Tiger. Tale spot ebbe buon successo di pubblico ed ebbe una nomination agli Emmy Award. Nel 2005 la band andò in tour col bassista Barry Dunaway, ma nel tardo 2006 Billy Ozzello tornò in formazione. Ad aprile dello stesso anno uscì così il nuovo album della band Reach, dopo tredici anni dall’ultima pubblicazione con materiale inedito (il greatest hits del 1993). Sei dei dodici brani dell’album erano originariamente stati scritti e registrati negli anni 90 con Bickler alla voce. L’omonima Reach e il brano Fire Makes Steel furono inizialmente pensati come colonne sonore del sesto capitolo della saga di Rocky Balboa del 2006, ma successivamente non fu così. Il 14 luglio Jamison lasciò la band, venne così sostituito da Robin McAuley, ex cantante del progetto McAuley Schenker Group.

Nel 2008 Chris Groove ha lasciato la band, al suo posto è entrato Michael Young. Nel 2009 alcuni album della band, sotto richiesta della band stessa, sono stati ritirati dal mercato. Il 5 maggio 2010 Sullivan annunciò l’uscita di un nuovo album dal titolo Re-Entry, la formazione prevede McAuley alla voce, Sullivan alla chitarra, Billy Ozzello al basso, Marc Droubay alla batteria e il nuovo membro Mitchell Sigman alla tastiera e chitarra, entrato al posto del fuoriuscito Young. L’uscita era stata annunciata per il mese successivo, ma ciò non avvenne. Nel 2010 Sullivan ha anche prodotto il secondo album dei Mecca, band di cui fanno parte Joe Vana e David Hungate. L’album è uscio nella seconda metà del 2010. Il 15 novembre 2011, dopo la fine del suo tour per promuovere l’album inciso in collaborazione con Bobby Kimball, Jimi Jamison ha annunciato la sua riunione coi Survivor. La nuova formazione vede Jamison alla voce, Frenkie Sullivan alla chitarra, Marc Droubay alla batteria, Billy Ozzello al basso, e il nuovo membro della band alla tastiera e seconda chitarra Walter Tolentino. La band ha annunciato di star lavorando ad un nuovo album la cui uscita è prevista per il 2012. Durante il mese di dicembre la band ha pubblicato un nuovo singolo intitolato Christmas is Here, pubblicato in una compilation di vari artisti tra cui gli Styx e i REO Speedwagon intitolata A Classic Rock Christmas. Per il tour del 2013, Frankie Sullivan ha annunciato che insieme alla band parteciperà anche l’ex cantante Dave Bickler, avendo così sia Jamison che Bickler come cantanti per tutto il tour.

Il 31 agosto 2014, il giorno dopo un concerto in California, Jimi Jamison viene ritrovato senza vita nella sua casa a Memphis; la causa del decesso è stata un infarto. Jamison aveva 63 anni.

Il gruppo pare essere ancora in attività

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Survivor_(gruppo_musicale)

Per i testi, cliccare sui titoli sopra i video; i testi di “Eye of the tiger” e di “Burning heart” sono, invece, riportati sotto i video perché è praticamente impossibile non cantarli. 😉


Fonte: Youtube

“Eye Of The Tiger”

Rising up, back on the street
Did my time, took my chances
Went the distance, now I’m back on my feet
Just a man and his will to survive

So many times it happens too fast
You trade your passion for glory
Don’t lose your grip on the dreams of the past
You must fight just to keep them alive

It’s the eye of the tiger
It’s the thrill of the fight
Rising up to the challenge of our rival
And the last known survivor
Stalks his prey in the night
And he’s watching us all with the eye of the tiger

Face to face, out in the heat
Hanging tough, staying hungry
They stack the odds still we take to the street
For the kill with the skill to survive

It’s the eye of the tiger
It’s the thrill of the fight
Rising up to the challenge of our rival
And the last known survivor
Stalks his prey in the night
And he’s watching us all with the eye of the tiger

Rising up, straight to the top
Had the guts, got the glory
Went the distance, now I’m not gonna stop
Just a man and his will to survive

It’s the eye of the tiger
It’s the thrill of the fight
Rising up to the challenge of our rival
And the last known survivor
Stalks his prey in the night
And he’s watching us all with the eye of the tiger

The eye of the tiger
The eye of the tiger
The eye of the tiger
The eye of the tiger

– Survivor –


High on you

Fonte: Youtube


I can’t hold back

Fonte: Youtube


The search is over

Fonte: Youtube


Is this love

Fonte: Youtube


Man against the world

Fonte: Youtube


I see you in everyone

Fonte: Youtube


Desperate dreams

Fonte: Youtube


Fonte: Youtube

“Burning Heart”
(from “Rocky IV” soundtrack)

Two worlds collide
Rival nations
It’s a primitive clash
Venting years of frustrations
Bravely we hope
Against all hope
There is so much at stake
Seems our freedom’s up
Against the ropes
Does the crowd understand?
Is it East versus West
Or man against man
Can any nation stand alone

In the burning Heart
Just about to burst
There’s a quest for answers
An unquenchable thirst
In the darkest night
Rising like a spire
In the burning heart
The unmistakable fire

In the burning heart

In the warrior’s code
There’s no surrender
Though his body says stop
His spirit cries – never!
Deep in our soul
A quiet ember
Knows it’s you against you
It’s the paradox
That drives us on
It’s a battle of wills
In the heat of attack
It’s the passion that kills
The victory is yours alone

In the burning Heart
Just about to burst
There’s a quest for answers
An unquenchable thirst
In the darkest night
Rising like a spire
In the burning heart
The unmistakable fire

In the burning Heart
Just about to burst
There’s a quest for answers
An unquenchable thirst
In the darkest night
Rising like a spire
In the burning heart
The unmistakable fire

In the burning Heart
Just about to burst
There’s a quest for answers
An unquenchable thirst
In the darkest night
Rising like a spire
In the burning heart
The unmistakable fire

In the burning heart

– Survivor –

Monografia musicale – Matia Bazar

“I Matia Bazar sono nati artisticamente a Genova nel 1975: Piero Cassano, Aldo Stellita e Carlo Marrale provenivano dai Jet, Giancarlo Golzi suonava nel Museo Rosenbach. L’incontro con Antonella Ruggiero, allora cantante solista, fu determinante per la nascita della band che raggiunge immediatamente la popolarità grazie al primo singolo Stasera che sera (1975). Dopo aver pubblicato una serie di hits mondiali quali Tu semplicità (1978), Solo tu (1978, primo posto nelle classifiche francesi per quattro settimane con oltre un milione di dischi venduti), 

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Per un’ora d’amore (1978), primo posto in Spagna e nei paesi di lingua latina ed ospiti d’onore al Festival di Vina del Mar), vincono nel 1978 il Festival di Sanremo con il suggestivo brano …e dirsi ciao. Dopo il successo di C’è tutto un mondo intorno (cd Tournée, 1979) e del rispettivo tour (che li porta in giro per il mondo), Piero Cassano lascia il gruppo e alle tastiere subentra l’eclettico musicista Mauro Sabbione. Inizia il primo grande cambiamento del sound dei Matia: è il momento della svolta tecno di Fantasia (cd …Berlino, Parigi, Londra…, 1981), dell’elegante Vacanze Romane (cd Tango, premio della critica al Festival di Sanremo 1983 e 

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primo posto in classifica in Germania e Olanda), della sperimentale Aristocratica (cd Aristocratica, 1984) e della delicata Souvenir ( cd Melanchòlia, premio della critica al Festival di Sanremo 1985, che suscita grande interesse persino in Giappone dove la band viene chiamata per realizzare una serie di concerti conquistando pubblico e mass media), brano firmato dall’ autore e tastierista Sergio Cossu che si unisce al gruppo (Sabbione aveva lasciato la band nel 1984). Sempre nel 1985 con Ti sento (cd Melanchòlia, 1985), vendono milioni di copie, consolidando la propria fama internazionale.

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I Matia ripartono per un lungo tour: Russia, Francia, Germania, Paesi Scandinavi, Giappone, paesi di lingua latina e sono ospiti di diversi programmi televisivi. Grazie al singolo Noi (cd Melò, 1987) partecipano con successo all’intera edizione del Festivalbar e l’anno seguente si presentano nuovamente al Festival di Sanremo con La prima stella della sera (cd Matia Bazar – Best, la prima stella della sera 1988) conquistando nuovamente le simpatie del pubblico. La ballatissima Stringimi (cd Red Corner, 1989) chiuderà un capitolo della storia del gruppo. Nel 1989 infatti, Antonella Ruggiero lascia la band e viene sostituita dalla vocalist Laura Valente. Il Festival di Sanremo consacra altri due grandi successi dei Matia Bazar: Piccoli Giganti(cd Tutto il mondo dei Matia Bazar, 1992) e Dedicato a Te (cd Dove le canzoni si avverano, 1993). Dopo un’ennesima ed intensa stagione di concerti, Carlo Marrale 

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abbandona il gruppo per intraprendere la carriera solista. In quattro registrano RadioMatia (1995), album con il quale festeggiano il ventennale della propria carriera, che contiene l’inedito La scuola dei serpenti e 13 brani riarrangiati dei loro successi. Nell’aprile 1997 esce Benvenuti a Sausalito, testimonianza pop rock che evidenzia un’ulteriore capacità del gruppo di muoversi attraverso differenti spazi musicali. Nel 1998 viene a mancare l’amico fraterno Aldo Stellita, bassista e autore storico del gruppo. Dopo un inevitabile momento di smarrimento, Giancarlo Golzi decide di andare avanti anche in nome dell’insostituibile compagno di viaggio e ricontatta Piero Cassano. La ricerca di una nuova vocalist porta alla scoperta di Silvia Mezzanotte, voce straordinaria conosciuta da anni nell’area dei club della sua amata Bologna. 

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Viene sottoposta immediatamente al giudizio di Piero che conferma la grande duttilità di quella voce. Cassano con la sua immensa esperienza di produttore (ha venduto più di 20 milioni di copie nel mondo, prodotto e scritto per diversi artisti di successo tra cui Eros Ramazzotti), decide di occuparsi interamente del progetto scrivendone le musiche, mentre Golzi si occupa del delicato compito della stesura dei testi. Alla band si unisce Fabio Perversi, giovane arrangiatore e polistrumentista monzese. Diplomato al Conservatorio in violino, ha all’attivo diverse esperienze e collaborazioni (tournée con Fabio Concato e Eugenio Finardi e diverse colonne sonore tra cui il musical Grease). Insieme a Piero si occupa degli arrangiamenti del cd Brivido Caldo e grazie anche al suo contributo, i Matia Bazar riposizionano la propria identità musicale, riproponendosi con classe ed eleganza, elementi che da sempre hanno caratterizzato il loro percorso musicale. Il disco riscuote un ottimo successo grazie anche al singolo Brivido Caldo (che incanta la platea sanremese durante l’esibizione) e alla delicata Non abbassare gli occhi. Il gruppo affronta una lunga tournée e trionfa sul palco di Vota la voce, aggiudicandosi il Telegatto come “Miglior gruppo italiano dell’anno”. Realizza la versione spagnola del cd che viene pubblicata in diversi paesi europei e successivamente si chiude in studio per preparare un nuovo disco. Nel 2001 i Matia Bazar partecipano al Festival di Sanremo con Questa nostra grande storia d’amore e si piazzano al terzo posto. Il singolo è contenuto nell’album Dolce Canto che i Matia portano successivamente in tour. Nel 2002 esce Messaggi dal vivo, l’atteso disco live che arriva dopo 27 anni di carriera (e milioni di copie vendute in tutto il mondo!). L’album contiene 15 brani storici magistralmente riarrangiati da Cassano e Perversi e due nuovi pezzi: la tecnologica Ritmo della Luna e la dolcissima Messaggio d’amore, con la quale vincono il Festival di Sanremo 2002. Seguono due tour in Italia e all’estero, al cui termine Silvia Mezzanotte e il gruppo decidono di intraprendere e proseguire progettualità artistiche separate. Nel 2005 i Matia Bazar festeggiano il loro trentennale partecipando al 55° Festival della Canzone Italiana con il brano Grido d’amore e con una nuova formazione Piero CassanoFabio PerversiGiancarlo Golzi e la nuova straordinaria vocalist Roberta Faccani. Pubblicano l’album Profili Svelati e parte il “Profili Svelati Tour” con il quale si esibiscono in Italia e all’estero riscuotendo grandi consensi.

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Il 21 luglio 2006 a Venezia ricevono il premio “Venice Music Awards” mentre nel dicembre dello stesso anno ritirano al Campidoglio il prestigioso premio: “Personalità Europea 2006”. Nell’ottobre del 2007 esce One1 Two2 Three3 Four4 vol.1, il primo CD di un progetto discografico che in due volumi ripercorre la storia dei gruppi italiani dagli anni ‘60 fino ai giorni nostri, reinterpretando, con la raffinatezza e l’eleganza che da sempre contraddistinguono i Matia Bazar, le hit che hanno lasciato un segno indelebile nella musica italiana da Io ho in mente te dell’Equipe 84 a Ragazzo di strada de I Corvi passando attraverso Impressioni di Settembre della PFM, per poi arrivare a Mentre tutto scorre dei Negramaro e Svegliarsi la mattina degli Zero assoluto. Il secondo volume pubblicato su etichetta Bazar Music, distribuito da Universal Music Italia, raccoglie brani storici come Amico di ieri de Le Orme, L’ora dell’amore dei Camaleonti, Quella carezza della sera dei New Trolls, Tutti i miei sbagli de Subsonica e Dedicato a te de Le Vibrazioni.  Il 21 novembre 2008 viene pubblicato un cofanetto che raccoglie i due volumi di One1 Two2 Three3 Four4 e un dvd con immagini backstage delle tappe più importanti del tour 2008, a testimonianza di quello “spirito di gruppo” che ha accomunato e accomuna ancora la vita di tante band italiane. Nell’estate del 2009 si è svolto un tour che ha portato i Matia Bazar e i loro grandi successi in giro per l’Italia, l’Europa e il Mondo. Nell’aprile 2010 dopo 5 anni di attività insieme i Matia Bazar decidono di proseguire la propria carriera artistica separatamente da Roberta Faccani.

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A settembre 2010 l’annuncio del ritorno di Silvia Mezzanotte nel gruppo e l’uscita il primo di novembre di un nuovo singolo “Gli occhi caldi di Silvie” che segna la reunion dei Matia Bazar; il brano preannuncia la pubblicazione di un nuovo progetto discografico dal titolo Conseguenza logica in cui Silvia Mezzanotte torna ad essere interprete della creatività del gruppo . Nel 2012 il gruppo si presenta al Festival di Sanremo col brano “Sei tu” e ha l’onore di duettare nella serata del giovedì con l’artista internazionale plurivincitore di Grammy Awards Al Jarreau con la canzone “Speak softly love” (Parla più piano). Nella serata del venerdì il gruppo sale sul palcoscenico con Mauro Coruzzi (in arte Platinette) che interpreta in maniera molto personale e teatrale la canzone presentata in quella edizione a Sanremo. Segue una lunga promozione e un tour nazionale ed internazionale.
Nel 2015 per celebrare il quarantennale della loro carriera artistica i Matia Bazar pubblicano il primo dvd live contenente le immagini dei concerti live, immagini di backstage, frammenti di tour internazionali, interviste e momenti di svago del gruppo e il cd audio con i maggiori successi dal 1975 fino al 2015, decadi segnate da 2 vittorie al festival di Sanremo (1978 e 2002) 2 premi della critica sempre al festival (1983 e 1985) e diversi riconoscimenti come esponenti di grande rilievo del panorama musicale italiano e internazionale. I Matia Bazar sono uno dei pochi gruppi italiani ad avere raggiunto successi a livello mondiale: Europa, Est Europeo, Paesi ex Unione Sovietica, Giappone, Latina America, Canada, U.S.A.”

Dal sito ufficiale dei Matia Bazar


Stasera che sera

Fonte: Youtube


Solo tu

Fonte: Youtube



Per un’ora d’amore

Fonte: Youtube


C’è tutto un mondo intorno

Fonte: Youtube


Vacanze romanze

Fonte: Youtube


Ti sento

Fonte: Youtube


Dedicato a te

Fonte: Youtube


Brivido caldo

Fonte: Youtube


Tutti i miei sbagli

(dei Subsonica)

Fonte. Youtube


Un documentario…

Fonte: Youtube

Monografia Musicale – Toto

“I Toto sono stati un gruppo musicale rocks tatunitense formatosi a Los Angeles nel 1976, famosi per uno stile musicale che combina elementi provenienti dalla musica rock, in particolare progressive rock, hard rock, con pop, soul, funk, R&B e jazz, che li rende apprezzati da un pubblico molto variegato. In più di 35 anni di carriera hanno pubblicato 28 album e venduto complessivamente più di 40 milioni di dischi

(…)

In precedenza i membri della band avevano collaborato con artisti di rilievo come gli Steely Dan, Seals and Crofts, Boz Scaggs, Sonny & Cher e molti altri, figurando in molti dei più famosi album degli anni settanta. Il tastierista David Paich era inoltre conosciuto nell’ambiente per aver prodotto e scritto insieme a Boz Scaggs l’album di quest’ultimo, Silk Degrees. David Paich e il batterista Jeff Porcaro avevano già suonato insieme in varie occasioni, e nel 1976 iniziarono a discutere seriamente della possibilità di creare un loro complesso. Nel progetto vennero coinvolti il bassista David Hungate che già aveva suonato con loro insieme a Boz Scaggs, il giovanissimo talento alla chitarra Steve Lukather, Steve Porcaro fratello di Jeff alle tastiere e sintetizzatori e il cantante originario della Louisiana Bobby Kimball. Nel 1977 il complesso dei Toto firmò il contratto con la CBS (Columbia Records) e iniziò a lavorare al primo album.

(…)

Nell’agosto 2007 Steve Lukather ha annunciato che probabilmente il gruppo non terrà più concerti negli Stati Uniti a parte qualche show occasionale, dato che i Toto riscuotono maggiore successo in Asia e in Europa rispetto agli Stati Uniti. Lukather ha inoltre confermato durante la clinic di Milano del maggio 2008 che le indiscrezioni riguardanti lo scioglimento dei Toto sono da ritenersi vere, motivando la decisione con il fatto che non si sente più di utilizzare il nome del gruppo per i suoi scopi personali, preferendo invece dedicarsi all’attività solista.

La tensione era troppo alta e Lukather diede conferma ai rumors: propose lo scioglimento alla band a metà del Falling in Between Tour, rendendo pubblica la conferma il 6 giugno 2008 sul suo sito ufficiale tramite una lettera ai fan.

Le attività degli ex Toto come il cantante originale Bobby Kimball non si sono assopite mentre gli altri membri continuano i tour. Infatti è stato formato un gruppo chiamato YOSO (unione del nome Toto con YES) proprio perché il gruppo è formato dall’originale cantante Bobby Kimball e l’ex Yes Tony Kaye (tastierista degli YES) e Billy Sherwood altro componente degli Yes nei primi anni 2000. Il gruppo degli Yoso oltre a proporre diversi concerti suonando canzoni dei Toto e degli Yes ha inciso anche un cd con brani ex novo e brani eseguiti live.

Il 12 ottobre 2009 il gruppo è entrato nella Musicians Hall of Fame. Alla cerimonia erano presenti David Paich, Steve Porcaro, Steve Lukather e David Hungate.

Nel 2010 I Toto annunciano una temporanea reunion nel luglio dello stesso anno per svolgere un tour di due settimane organizzato in sostegno al bassista Mike Porcaro, affetto dal morbo di Lou Gehrig e al cantante del 1984-1985 Fergie Frederiksen affetto da un cancro incurabile. Il tour ha visto la partecipazione aggiuntiva di Steve Porcaro alla tastiera (in attività con i Toto fino al 1987 e qualche partecipazione in altri album) e della sostituzione del cantante Bobby Kimball con Joseph Williams (in attività tra il 1986 e il 1988 e qualche partecipazione in altri album) e di quella di Leland Sklar su Mike, rimpiazzato da Nathan East e il ritorno di David Paich alle tastiere sostituendo Greg Phillinganes, oltre agli storici Steve Lukather e Simon Phillips alla chitarra e alla batteria, con coristi Mabvuto Carpenter e Jory Steiberg.

(…)

Nell’ottobre 2019, pochi giorni prima dell’ultimo concerto del tour 40 Trips Around The Sun, Steve Lukather rilascia un’intervista nella quale annuncia un imminente ritiro della band, la quale “non suonerà mai più nella configurazione attuale”. Non è ancora chiaro se avverrà uno scioglimento della band, ma rimanda la pubblicazione di ulteriori informazioni al 2020.”

(wikipedia)

TOTO – Il sito Ufficiale


Qui di seguito una selezione dei loro brani. Per i testi, cliccare sui titoli.


Africa

Fonte: Youtube


99

Fonte: Youtube


Georgy Porgy

Fonte: Youtube


Rosanna

Fonte. Youtbe


Stop loving you

Fonte: Youtube


Pamela

Fonte: Youtube


I will remember

Fonte: Youtube


Hold the line

Fonte: Youtube


Monografia musicale – Gatto Panceri


Gatto Panceri l’ho scoperto negli anni’90, dopo l’uscita del suo singolo “L’amore va oltre”. Da lì l’ho un po’ ‘perso e ritrovato’ fra i cantanti che ascoltavo di solito. Qualche anno fa, girovagando su YT, ho scoperto “Un anello di fumo” e ho pensato che forse era il caso di approfondire l’ascolto dei suoi brani. Così, oltre a quelli che conoscevo già, ho scoperto “Come un libro aperto”, una canzone che trovo molto intensa e che in alcuni punti sembra essere dedicata a un genitori e in altri a una persona amata.
Gatto Panceri è un grande artista, forse un po’ troppo dimenticato. Ma ha scritto parole e musiche che sanno arrivare al cuore e, se gliene si dà l’occasione, rimanervi.

Qui sotto, un estratto della biografia presente nel suo sito ufficiale. Di seguito una selezione delle canzoni che mi sembrano le più belle (fra quelle che al momento conosco). Per i testi, cliccare sul titolo della canzone.


Dal sito http://www.gattopanceri.it/

“Luigi Giovanni Maria  Panceri  in arte Gatto Panceri e’ nato a  Monza.
Figlio  di una ragazza madre (il padre naturale fece perdere le proprie tracce prima ancora della sua nascita), è cresciuto a Concorezzo alle porte di Milano .
Cantautore e virtuoso chitarrista scrive da sempre in autonomia  testi e musiche dei suoi brani ed e’ arrangiatore e produttore degli stessi . Si e’ diplomato da ragazzo  al conservatorio di Milano  in chitarra,  armonia e composizione .

Debuttò al Festival di Sanremo Giovani  del  1986 ,  presentando ” Scherzi della vita” prodotto da Piero Cassano e Roberto Rossi,  poi pubblico’  nel 1987 prodotto da Patrick Dijvas della PFM  il mini LP (Q-Disc) ” A cento metri da casa ”  e nel 1989 il  suo primo intero album ” Il suono del Gatto”  .
Nel 1990  il provino  di una sua canzone,”  Canterò per te ”  arrivò alle orecchie di Mina, che decise di inciderla sul suo album ”  Uiallalla ” : questo gli permise di farsi conoscere come autore per altri e anche di ottenere il suo primo importante  contratto discografico come cantante con la multinazionale Universal Music Italia 
.

Il suo album ”Cavoli amari”  del 1991, conteneva anche  il brano”  Aiuto” col quale  partecipò al Festivalbar di quell’anno. La grande  occasione giunse però  nel 1992 con”  L’amore va oltre ” dedicata a una coppia di suoi amici, di cui lui disabile: presentata al Festival di Sanremo vinse il premio della critica nella categoria Giovani . La  canzone venne inserita anche nell’ album  seguente intitolato   ” Gatto Panceri ” , che grazie anche  al successo del brano ”  Un qualunque posto fuori e dentro di te  ” presentato in varie tappe del Cantagiro 1992 e molto programmato nelle radio, porta il  disco  a raggiungere la quota delle  oltre 50.000 copie vendute.

Mogol dal 1994  lo vuole al suo fianco al Cet la scuola  fondata in Umbria per fornire  stage sulla composizione  .In quell’ anno esordisce anche tra le file della Nazionale Cantanti Italiana per partite di calcio a scopo benefico . Da ragazzo , Gatto ha militato nelle squadre giovanili del Monza Calcio ma poi ha preferito dedicarsi totalmente alla musica .

Nel 1994 pubblica  “Succede a chi ci crede”  trainato dal successo del brano “Abita in te” ( successivamente riinciso con il titolo “Stapel op  you”  da Marco Borsato , cantante olandese che nei Paesi Bassi  col pezzo di Panceri sale in vetta alle classifiche per molti mesi ).”

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Un qualunque posto fuori o dentro di te

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Mia

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Abita in te

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Io sto bene dove sto

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L’amore va oltre

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Aiuto

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S.O.S.

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Anello di fumo

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