Monografia musicale – Cat Stevens

Figlio di padre greco-cipriota (Stavros Georgiou) e madre svedese (Ingrid Wickman), cresce a Shaftesbury Avenue, nel quartiere di Soho a Londra, sopra il ristorante di proprietà del padre dove veniva spesso suonata musica popolare greca, dalla quale verrà influenzato. Per un breve periodo della sua infanzia si sposta con la madre a Gävle in Svezia, dove impara i primi rudimenti della pittura dallo zio Hugo. Ciò influenzerà la carriera artistica del futuro Cat Stevens, spesso autore delle copertine dei propri album.

All’inizio della sua carriera musicale, Georgiou adotta il nome Cat Stevens dopo che un’amica gli fa notare che i suoi sembrano gli occhi di un gatto.

Siamo in pieno periodo Swinging London, e Stevens incarna in pieno lo stereotipo del cantante pop commerciale dell’epoca, un’immagine dalla quale egli si distanzierà notevolmente negli anni a seguire. Dopo i primi due album Matthew & Son e New Masters, che ottengono un tiepido successo soprattutto grazie a qualche singolo come I Love My Dog, Stevens si ammala gravemente di tubercolosi e passa un certo periodo in un sanatorio di Midhurst, nella campagna del Regno Unito. Qui comincia a riflettere sul proprio futuro, sulla propria carriera (cambia casa discografica), sul proprio stile di vita, decidendo di operare un drastico cambiamento anche a partire dall’immagine: capelli più lunghi, barba e abiti più informali.

Il periodo lontano dalle scene lascia il segno e nel giro di due anni (1970 e 1971) dà alle stampe Mona Bone Jakon, Tea for the Tillerman e Teaser and the Firecat, che lo faranno diventare famoso in tutto il mondo: Lady D’Arbanville che arriva prima in Francia per quattro settimane, seconda nei Paesi Bassi ed ottava nel Regno Unito, Wild World, Father and Son, Morning Has Broken, Moonshadow, Peace Train tra le più celebri. Da segnalare la presenza tra i musicisti di artisti come Peter Gabriel (flauto in Katmandu) e Rick Wakeman, all’epoca quasi sconosciuti ai più.

Lo stile musicale che ne esce fuori è quello che contraddistinguerà Cat Stevens per tutta la sua carriera: chitarre acustiche in primo piano, sonorità delicate, richiami alla tradizione greca, testi a metà strada tra la canzone d’amore ed il misticismo, il tutto condito dalla calda vocalità dello stesso Stevens. In questo periodo partecipa alla colonna sonora del film Harold e Maude, con brani già editi e i due inediti Don’t Be Shy e If You Want to Sing Out, Sing Out. Gli album successivi Catch Bull at Four, Foreigner, Buddha and the Chocolate Box e Numbers abbandonano in parte lo stile acustico per soluzioni sperimentali più elettriche.

Decisivo è in tal senso l’ingresso, nel gruppo di musicisti che accompagna Stevens, del tastierista Jean Roussell. Tra i brani di maggior successo di tali album vi sono Sitting, The Hurt e Oh Very Young. Nel frattempo Stevens intraprende una serie di tour intorno al mondo e arriverà a vendere oltre quaranta milioni di dischi. Il suo unico concerto in Italia si tiene a Roma nel 1974. Si trasferisce successivamente in Brasile per motivi di tasse, e comincia ad avvicinarsi a tematiche prettamente religiose. Nel 1976 suo fratello, di ritorno da un viaggio a Gerusalemme, gli regala una copia del Corano: quest’avvenimento segnerà la vita del cantautore.

Nel 1977, dopo aver rischiato di morire annegato a Malibù, secondo un aneddoto da lui stesso citato più volte, Stevens si converte all’Islam adottando il nome Yusuf Islam. Incide ancora Izitso e Back to Earth dopodiché si ritira completamente dalle scene e diventa un membro eminente della comunità musulmana di Londra, aprendo anche la Islamia Primary School, una scuola nel nord della capitale britannica. Balza agli onori delle cronache nel 1989, quando apparentemente appoggia la fatwā lanciata contro lo scrittore Salman Rushdie per i suoi I versi satanici. In realtà Islam, il quale si trovava al Kingston Polytechnic di Londra per un incontro con gli studenti, si era limitato a spiegare il perché di quella condanna da parte del mondo musulmano, senza mai invocare direttamente alcuna sanzione, precisando successivamente che non avrebbe appoggiato la richiesta dell’ayatollah Khomeini in quanto lesiva della legislazione britannica. Questa controversia comunque gli avrebbe causato l’ostracismo di gran parte del mondo musicale per lungo tempo.

Nel 2004 Islam è di nuovo nell’occhio del ciclone quando gli viene negato l’ingresso negli USA perché il suo nome è nella lista degli indesiderati dopo gli eventi dell’11 settembre 2001. Il cantautore si trovava su un volo Londra-Washington, quando all’improvviso l’aeroplano viene dirottato in un altro aeroporto e Islam viene trattenuto e fatto tornare indietro. Il caso fa mobilitare anche l’allora Ministro degli Esteri del Regno Unito Jack Straw in difesa del cantante. Yusuf Islam vive tuttora a Londra con sua moglie e i suoi cinque figli. Ha fondato associazioni benefiche come Muslim Aid e Small Kindness per assistere le vittime della carestia in Africa. Inoltre, il cantante ha donato parte delle royalties del suo Box Set statunitense del 2001 al fondo per le vittime degli attentati dell’11 settembre 2001.

Tornato a calcare le scene, collaborando di nuovo con Peter Gabriel in occasione di un concerto in onore di Nelson Mandela a Johannesburg nel 2013, duettando con Ronan Keating il brano Father and Son, nel 2006 ha pubblicato l’album An Other Cup. Nel 2007 pubblica un DVD live, Yusuf’s Cafè Session, registrato durante un concerto tenuto al Porchester Hall di Londra, mentre nel 2009 esce il suo album Roadsinger, per il quale nel 2011 si è esibito in un tour europeo. Nel 2012 ha scritto, sceneggiato e prodotto un suo musical, denominato Moonshadow, in world première a Melbourne, con 58 appuntamenti in Australia: il tour europeo è ancora da definire. Nel 2014 partecipa come ospite alla serata iniziale del Festival di Sanremo dove propone Peace Train, Maybe There´s a World (con citazione di All You Need Is Love dei Beatles) e Father and Son e annuncia il suo prossimo album, in fase di ultimazione. Nel 2014 esce il suo ultimo album Tell ‘Em I’m Gone, metà cover e metà scritte da lui, accompagnato dal nuovo tour Peace train… late again tour con un’unica data italiana al Mediolanum Forum.

Il 15 settembre 2017 pubblica il nuovo album The Laughing Apple, edito dalla Decca, con dieci tracce nuove ed il riarrangiamento di una vecchia canzone, Blackness of the Night.

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Cat_Stevens



Father and son

Fonte: Youtube

Sitting

Fonte: Youtube

Katmandu

Fonte: Youtbe

Lady D’Arbanville

Fonte: Youtube

Wild world

Fonte: Yoube

The first cut is the deepest

Fonte: Youtube

Peace train

Fonte: Youtube

Moonshadow

Fonte: Youtube

Sad Lisa

Fonte: Youtube

Can’t keep it in

Fonte: Youtube


Here i Go Again

Fonte: Youtube


“Here I Go Again”

I don’t know where I’m going
But I sure know where I’ve been
Hanging on the promises
In songs of yesterday

And I’ve made up my mind
I ain’t wasting no more time

Here I go again
Here I go again

Though I keep searching for an answer
I never seem to find what I’m looking for
Oh, Lord, I pray
You give me strength to carry on

‘Cause I know what it means
To walk along the lonely street of dreams

Here I go again on my own
Goin’ down the only road I’ve ever known
Like a hobo I was born to walk alone

But I’ve made up my mind
I ain’t wasting no more time

Just another heart in need of rescue
Waiting on love’s sweet charity
I am gonna hold on
For the rest of my days

‘Cause I know what it means
To walk along the lonely street of dreams

Here I go again on my own
Goin’ down the only road I’ve ever known
Like a hobo I was born to walk alone
And I’ve made up my mind
I ain’t wasting no more time

But here I go again
Here I go again
Here I go again
Here I go

And I’ve made up my mind
I ain’t wasting no more time

Here I go again on my own
Goin’ down the only road I’ve ever known
Like a hobo I was born to walk alone
‘Cause I know what it means
To walk along the lonely street of dreams

Here I go again on my own
Goin’ down the only road I’ve ever known
Like a hobo I was born to walk alone
I have made up my mind
I ain’t wasting no more time

But here I go again
Here I go again
Here I go again
Here I go
Here I go again

– Whitesnake –

In a Lifetime

💚

Fonte: Youtube


“In a Lifetime”

Hard to tell
Or recognise a sign
To see me through
A warning sign

(First the thunder)
Satisfied, if the past it will not lie
(Then the storm torn asunder)
The future you and I get blown away
(In the storm, in a lifetime)

And as the rain it falls, heavy in my heart
Begin again, as the storm breaks through
Believe the light in you
So the light shines in you

Without color, faded and worn
Torn asunder in the storm

Unless the sound has faded from your soul
Unless it disappears

(First the thunder, then the storm)
Selfish storm, hold on the inside
(Torn asunder in the storm)
One life in the stor
m

In a lifetime
In a lifetime

In a lifetime
In a lifetime

– Clannad & Bono –


Da cosa nasce cover…


” Summertime “







L’originale


 

Summertime fu composta da George Gershwin nel 1935 per l’operaPorgy & Bess .




 

Fonte: Youtube




La cover

Visto che sarebbe impossibile, o quasi, pubblicare tutte le versioni di questa canzone, ho deciso di sceglierne solo un paio. Ma l’elenco è lungo e lo si può trovare qui


Fonte: Youtube


Summertime


Summertime and the livin’ is easy

Fish are jumpin’ and the cotton is high

Oh your daddy’s rich and your ma is good lookin’

So hush little baby, don’t you cry

One of these mornings

You’re goin’ to rise up singing

Then you’ll spread your wings

And you’ll take the sky

But till that morning

There’s a nothin’ can harm you

With daddy and mammy standin’ by
 



Ella Fitzgerald & Louis Armstrong


Fonte: Youtube


Beware, the Phantom of the Opera!

Ma quant’è bello questo musical ?!


 CHRISTINE

In sleep he sang to me

In dreams he came

That voice which calls to me and speaks my name

And do I dream again for now I find

The Phantom of the Opera is there

Inside my mind


PHANTOM

Sing once again with me

Our strange duet

My power over you grows stronger yet

And though you turn from me to glance behind

The Phantom of the Opera is there

Inside your mind.


CHRISTINE

Those who have seen your face

Draw back in fear


PHANTOM

I am the mask you wear

It’s me they hear…


BOTH

Your/My spirit and my/your voice in one combined

The Phantom of the Opera is there/here

Inside my/your mind


BACKGROUND

He’s there, the phantom of the opera!

Beware, the phantom of the opera!

He’s there, the phantom of the opera!

Beware the phantom of the opera!


PHANTOM

In all your fantasies, you always knew

that man and mystery


CHRISTINE

Were both in you


BOTH

And in this labyrinth

where night is blind

the Phantom of the Opera is there/here,

inside my/your mind


PHANTOM

Sing, my Angel of music!


CHRISTINE

He’s there, the phantom of the opera


PHANTOM

Sing for me

Sing

Sing, my Angel!

Sing!

Sing for me!