Vecchion(H)ikmet

Post del 25-10-2009


Fra tutte le canzoni di Roberto Vecchioni questa è una delle mie preferite in assoluto. Mi piace perché riesce a creare delle immagini forti e perché racconta la vita così come gli occhi di un uomo, ormai adulto, l’hanno osservata e percepita nel corso degli anni. Mi piace perché il ‘ragazzo’ in questione può essere un figlio, un’intera generazione o semplicemente la persona che si è stati un tempo e che non si è più. Mi piace perchè invoglia a credere nei sogni e in se stessi. Ma soprattutto mi piace perchè convince a vivere. Nonostante tutto.


Fonte: Youtube

“Sogna ragazzo sogna”

E ti diranno parole
rosse come il sangue, nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro;
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento;
copri l’amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello;
a volte passa qualcuno,
a volte c’è qualcuno che deve vederlo.
Sogna, ragazzo sogna
quando sale il vento
nelle vie del cuore,
quando un uomo vive
per le sue parole
o non vive più;
sogna, ragazzo sogna,
non cambiare un verso
della tua canzone,
non fermarti tu…
Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre;
perché hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente;
passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita;
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita
E la vita è così forte
che attraversa i muri senza far si vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;


la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire
Sogna, ragazzo sogna,
quando lei si volta,
quando lei non torna ,
quando il solo passo
che fermava il cuore
non lo senti più ;
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni,
passerà l’amore
passeran le notti,
finirà il dolore,
sarai sempre tu .. .
Sogna, ragazzo sogna,
piccolo ragazzo

nella mia memoria ,
tante volte tanti
dentro questa storia :
non vi conto più;
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.


– Roberto Vecchioni –


…E da un po’ di tempo a questa parte, ogni volta che sento la canzone di Vecchioni mi viene in mente questa poesia di Nazim Hikmet :


Fonte: Youtube



“Alla vita”


La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad e sempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là .
Non avrai altro da fare che viv ere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal pun to
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,

o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto

che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
…Credo non sia proprio un caso…

– Nazim Hikmet –

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Come farti capire – Mario Benedetti

“Come farti capire”

Come farti capire che c’è sempre tempo?
Che uno deve solo cercarlo e darselo,
Che non è proibito amare,
Che le ferite si rimarginano,
Che le porte non devono chiudersi,
Che la maggiore porta è l’affetto,
Che gli affetti ci definiscono,
Che cercare un equilibrio non implica essere tiepido,
Che trovarsi è molto bello,
Che non c’è nulla di meglio che ringraziare,
Che nessuno vuole essere solo,
Che per non essere solo devi dare,

Che aiutare è potere incoraggiare ed appoggiare,
Che adulare non è aiutare,
Che quando non c’è piacere nelle cose non si sta vivendo,
Che si sente col corpo e la mente,
Che si ascolta con le orecchie,
Che costa essere sensibile e non ferirsi,
Che ferirsi non è dissanguarsi,
Che chi semina muri non raccoglie niente,

Che sarebbe meglio costruire ponti,
Che su di essi si va all’altro lato e si torna anche,

Che ritornare non implica retrocedere,
Che retrocedere può essere anche avanzare,

Come farti sapere che nessuno stabilisce norme salvo la vita?
Come farti sapere che c’è sempre tempo?

Mario Benedetti

If – Rudyard Kipling

If è una poesia che mi è sempre piaciuta perché ha un significato molto profondo, senza tempo. Racchiude il senso della vita e il fatto che sia stata composta come se fosse un discorso fatto da un padre al proprio figlio la rende, in un certo senso, universale.



If

If you can keep your head when all about you 
Are losing theirs and blaming it on you; 
If you can trust yourself when all men doubt you, 
But make allowance for their doubting too; 
If you can wait and not be tired by waiting, 
Or, being lied about, don’t deal in lies, 
Or, being hated, don’t give way to hating, 
And yet don’t look too good, nor talk too wise;

If you can dream – and not make dreams your master; 
If you can think – and not make thoughts your aim; 
If you can meet with triumph and disaster 
And treat those two imposters just the same; 
If you can bear to hear the truth you’ve spoken 
Twisted by knaves to make a trap for fools, 
Or watch the things you gave your life to broken, 
And stoop and build ‘em up with wornout tools;

If you can make one heap of all your winnings 
And risk it on one turn of pitch-and-toss, 
And lose, and start again at your beginnings 
And never breath a word about your loss; 
If you can force your heart and nerve and sinew 
To serve your turn long after they are gone, 
And so hold on when there is nothing in you 
Except the Will which says to them: “Hold on”;

If you can talk with crowds and keep your virtue, 
Or walk with kings – nor lose the common touch; 
If neither foes nor loving friends can hurt you; 
If all men count with you, but none too much; 
If you can fill the unforgiving minute 
With sixty seconds’ worth of distance run – 
Yours is the Earth and everything that’s in it, 
And – which is more – you’ll be a Man my son!

Rudyard Kipling


Se *

Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
L’hanno persa e danno la colpa a te,
Se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
Ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell’attesa,
O essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;

Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
Se sai incontrarti con il Trionfo e la Rovina
E trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi,
O guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori.

Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare dal principio
e non dire mai una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Tranne la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”

Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
O passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con il popolo,
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
Se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling


* Fonte: Wikipedia

Viceversa – Mario Benedetti

” Viceversa “

 Tengo miedo de verte
 necesidad de verte
 esperanza de verte
 desazones de verte


 tengo ganas de hallarte
 preocupación de hallarte
 certidumbre de hallarte
 pobres dudas de hallarte


 tengo urgencia de oírte
 alegría de oírte
 buena suerte de oírte
 y temores de oirte


 o sea
 resumiendo
 estoy jodido
 y radiante
 quizá más lo primero
 que lo segundo
 y también
 viceversa.


 Ho paura di vederti
 necessità di vederti
 speranza di vederti
 sgomento di vederti
 ho voglia di trovarti


 preoccupazione di trovarti
 certezza di trovarti
 poveri dubbi di trovarti


 ho urgenza di udirti
 allegria di udirti
 augurio di udirti
 e timore di udirti


 cioè
 riassumendo
 sono fottuto
 e raggiante
 forse più il primo
 che il secondo
 ed anche
 viceversa.

– Mario Benedetti –

Tattica e strategia – Mario Benedetti

“Tattica e strategia”

La mia tattica è guardarti
imparare come sei
volerti come sei
la mia tattica è parlarti
costruire con parole
un ponte indistruttibile
la mia tattica è rimanere nel tuo ricordo
non so come
né so con quale pretesto
ma rimanere in te
la mia tattica è essere franco
e sapere che tu sei franca
e che non ci vendiamo simulacri
affinché tra i due
non ci sia teloni
né abissi
la mia strategia è
invece
molto più semplice
e più elementare
la mia strategia è
che un giorno qualsiasi
non so con che pretesto
finalmente abbia bisogno di me.

– Mario Benedetti –

Amicizia – Jorges Luis Borges

“Amicizia” 

Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita.
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
pero’ posso ascoltarli e dividerli con te.

Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro,
Pero’ quando serve staro’ vicino a te….

Non posso evitarti di precipitare,
solamente posso offrirti la mia mano perche’ ti sostenga e non cada.

La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei,
Pero’ gioisco sinceramente quando ti vedo felice.

Non giudico le decisioni che prendi nella vita,
Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.

Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
Pero’ posso offrirti lo spazio necessario per crescere.

Non posso evitare la tua sofferenza,
quando qualche pena ti tocca il cuore,
Pero’ posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.

Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere,
Solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
 


– Jorges Luis Borges – 

“La gente che mi piace” – Mario Benedetti

Io non vado matta per le poesie. Ma quelle di Mario Benedetti le adoro perché sono davvero profonde.


“La gente che mi piace”

Mi piace la gente che vibra,

che non devi continuamente sollecitare

e alla quale non c’è bisogno di dire cosa fare

perché sa quello che bisogna fare

e lo fa in meno tempo di quanto sperato.

Mi piace la gente che sa misurare

le conseguenze delle proprie azioni,

la gente che non lascia le soluzioni al caso.

Mi piace la gente giusta e rigorosa,

sia con gli altri che con se stessa,

purché non perda di vista che siamo umani

e che possiamo sbagliare.

Mi piace la gente che pensa

che il lavoro in equipe, fra amici,

è più produttivo dei caotici sforzi individuali.

Mi piace la gente che conosce

l’importanza dell’allegria.

Mi piace la gente sincera e franca,

capace di opporsi con argomenti sereni e ragionevoli.

Mi piace la gente di buon senso,

quella che non manda giù tutto,

quella che non si vergogna di riconoscere

che non sa qualcosa o si è sbagliata.

Mi piace la gente che, nell’accettare i suoi errori,

si sforza genuinamente di non ripeterli.

Mi piace la gente capace di criticarmi

costruttivamente e a viso aperto:

questi li chiamo “i miei amici”.

Mi piace la gente fedele e caparbia,

che non si scoraggia quando si tratta

di perseguire traguardi e idee.

Mi piace la gente che lavora per dei risultati.

Con gente come questa mi impegno a qualsiasi impresa,

giacché per il solo fatto di averla al mio fianco

mi considero ben ricompensato.


– Mario Benedetti –