Fragile

 

 

 

 

   Fonte: Youtube

 

 

“Fragile”

If blood will flow when flesh and steel are one

Drying in the colour of the evening sun

Tomorrow’s rain will wash the stains away

But something in our minds will always stay

Perhaps this final act was meant

To clinch a lifetime’s argument

That nothing comes from violence and nothing ever could

For all those born beneath an angry star

Lest we forget how fragile we are

On and on the rain will fall

Like tears from a star like tears fro m a star

On and on the rain will say

How fragile we are how fragile w e are

On and on the rain will fall

Like tears from a star like tears fro m a star

On and on the rain will say

How fragile we are how fragile w e are

How fragile we are how fragile we are

– Sting –

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Comincia così la storia di Don Chisciotte della Mancia...

 

 

“Viveva, non ha molto, in una terra della Mancia, che non voglio ricordare come si chiami, un idalgo di quelli che tengono lance nella rastrelliera, targhe antiche, magro ronzino e cane da caccia. Egli consumava tre quarte parti della sua rendita per mangiare piuttosto bue che castrato, carne con salsa il più delle sere, il sabato minuzzoli di pecore mal capitate, lenti il venerdì, colla giunta di qualche piccioncino nelle domeniche. Consumava il resto per ornarsi nei giorni di festa con un saio di scelto panno di lana, calzoni di velluto e pantofole pur di velluto; e nel rimanente della settimana faceva il grazioso portando un vestito di rascia della più fina. Una serva d’oltre quarant’anni, ed una nipote che venti non ne compiva convivevano con esso lui, ed eziandio un servidore da città e da campagna, che sapeva così bene sellare il cavallo come potare le viti. Toccava l’età di cinquant’anni; forte di complessione, adusto, asciutto di viso; alzavasi di buon mattino, ed era amico della caccia. Vogliono alcuni che portasse il soprannome di Chisciada o Chesada, nel che discordano gli autori che trattarono delle sue imprese; ma per verisimili congetture si può presupporre che fosse denominato Chisciana; il che poco torna al nostro proposito; e basta soltanto che nella relazione delle sue gesta non ci scostiamo un punto dal vero.”

 

(Don Chisciotte della Mancia – Miguel de Cervantes Saavedra, 1605 e 1615 – traduzione di Bartolommeo Gamba – 1818.  Citazione dell’incipit copiata da qui)

 

 

Da qui in poi, la raccontano Francesco Guccini e Mario Lavezzi…

 

 

 

” Don Chisciotte “

 

[ Don Chisciotte ]

Ho letto millanta storie di cavalieri erranti,
di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti
per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza
come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza.
Nel mondo, oggi più di ieri, domina l’ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c’è bisogno soprattutto
d’uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto
vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso
l’ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso,
e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello,
ma un rifiuto non l’accetto, forza sellami il cavallo !
Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante
e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante,
colpirò con la mia lancia l’ingiustizia giorno e notte,
com’è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte…

 

 

[ Sancho Panza ]

Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore,
contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore…
E’ la più triste figura che sia apparsa sulla Terra,
cavalier senza paura di una solitaria guerra
cominciata per amore di una donna conosciuta
dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta,
ma credendo di aver visto una vera principessa,
lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa.
E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere,
non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere
e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini
proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini…
E’ un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello:
io che sono più realista mi accontento di un castello.
Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza,
quant’è vero che anch’io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza…

 

 

[ Don Chisciotte ]

Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all’aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri !
L’ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l’anima dell’uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d’ombra e s’ingarbuglia la matassa…

 

 

[ Sancho Panza ]

A proposito di questo farsi d’ombra delle cose,
l’altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese
le ha attaccate come fossero un esercito di Mori,
ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori
era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ?
Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore,
credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane
il solo metro che possiedo, com’è vero… che ora ho fame !

 

 

[ Don Chisciotte ]

Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch’io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l’apparenza delle cose come vedi non m’inganna,
preferisco le sorprese di quest’anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d’oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire…

 

 

[ Sancho Panza ]

Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il “capitale”, oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al “potere” dare scacco e salvare il mondo intero?

 

 

[ Don Chisciotte ]

Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il “male” ed il “potere” hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po’ di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?

 

 

 

[ Insieme ]

Il “potere” è l’immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all’ingiustizia giorno e notte:
siamo i “Grandi della Mancha”,
Sancho Panza… e Don Chisciotte!

 

 Francesco Guccini e Mario Lavezzi

 

 

 

La parte finale di questa canzone mi fa impazzire: sembra quasi di sentirli

galoppare verso chissà quale meta… C’è poco da fare: Guccini è un genio!

 

Pinguina maiala! 😜

 

(Post del 23-9-2010)

 

 

Qualche giorno fa mi è capitato fra le mani il “Libro dell’ignoranza sugli animali” di John Mitchinson & John Lloyd. E’ un libro parecchio interessante e divertente che svela tante piccole curiosità su animali che fanno parte della nostra quotidianità e su altri che, invece, vivono molto lontano da noi.
Potevo, forse, resistere alla tentazione di cercare notizie sui pinguini (dato che ce n’è uno in copertina)? La domanda è retorica e la risposta è scontata. Così ho iniziato a leggere e poi…ecco cosa ho scoperto:

 

” (…) Il 75% dell’esistenza molti [pinguini] lo trascorrono in mare. Soltanto il pinguino imperatore e il pigoscelide di Adelia vivono esclusivamente in Antartide. I pigoscelidi di Adelia (Pygoscelis Aldeliae) prendono il nome da un esploratore francese, Jules-Sébastien-César Dumont d’Urville (1790-1842) . Nel 1840, la sua nave approdò a un’isola al largo della ghiacciata piattaforma continentale antartica, e i suoi uomini la battezzarono isola D’Urville, in suo onore. Più tardi, si imbatterono in un pinguino tarchiato, con mantello nero e ventre bianco, e lo chiamarono come la moglie di D’Uville, Adelia.

Il pigoscelide di Adelia vive in comunità vastissime, anche di 750 000 uccelli. Come altri pinguini, esegue una manovra della slender walk, <>: tiene bene indietro le ali deputate al nuoto quando si strizza per sgusciare tra la folla. Le femmine di pigoscelide di Adelia fanno il nido usando le pietre, un articolo raro in Antartide e per il quale sono disposte a pagare. Quando il partner si distrae, loro offrono << favori intimi >> a qualche maschio single in cambio di pietre più grosse e migliori: è l’unico esempio noto di prostituzione aviaria.

I << clienti >> a volte sono così soddisfatti del servizio che le femmine possono tornare a prendersi altre pietre; in cambio non sono neanche tenute a fare sesso, ma soltanto a flirtare un po’. Una femmina particolarmente civettuola è riuscita a procacciarsi 62 sassi, in questo modo. Chiaramente, i maschi ritengono che valga la pena di perdere pietre pur di diventare padri.

Secondo l’ipotesi degli zoologi, può darsi che il tentativo delle femmine sia quello di aumentare la variabilità genetica della propria prole… O forse si divertono e basta. “

 

 

Eeehhh ?!?!  😳😲

Mmmmm… Sarà, forse, il caso di cambiare avatar?  🤔

 

 

😆

       Fonte: Youtube. 

Più che puoi

 

 

 

 

         Fonte: Youtube

 

 

 

“Più che puoi”

 

Guarir non è possibile

la malattia di vivere

sapessi com’è vera

questa cosa qui

E se ti fa soffrire un po´

puniscila vivendola

é l’unica maniera

sorprenderla cosi.. .

Più che puoi, più che puoi

afferra questo istante e stringi

Più che puoi, più che puoi

e non lasciare mai la presa

c’è tutta l’emozione dentro che tu vuoi

di vivere la vita più che puoi

You´ve got a chance, the gift to feel

love´s deepest pain you cannot heal

it shatters every memory that you

keep inside

I tell you this because i know

protect what´s dear, don´t trade your soul

‘cause there´s nothing left around you

and there´s no place left to go

All you can, all you can

you gotta take this life and l ive it

all you can, all you can

and never let it go

‘cause there´s one thing in this life I understand, ooh

Siamo noi, siamo noi

che abbiamo ancora voglia di stupire noi

siamo noi

la teniamo sempre accesa

quest’ansia leggerissima che abbiamo un po’

di vivere la vita piú che puoi

Respira profondo

apri le tue braccia al mondo

abbraccia tutto quello che ci st a

tutta l’emozione che ci sta

All you can, all you can

you gotta take this life and l ive it

all you can, all you can

and never let it go

‘cause there´s one thing in this life I understand, ooh

Più che puoi, più che puoi

afferra questo istante e stringi

Più che puoi, più che puoi

e non lasciare mai la presa

c’è tutta l’emozione dentro che tu vuoi

di vivere la vita più che puoi

di vivere la vita piú che puoi

Più che puoi

– Eros Ramazzotti & Cher –